Ragionare insieme su diversità, stereotipi, rispetto, discriminazione, sul meccanismo del capro espiatorio e sugli atteggiamenti, spesso inconsapevoli, che ognuno di noi assume davanti alle «diverse diversità» che si incontrano. È l’invito rivolto a tutti dalla mostra interattiva “Gli altri siamo noi”, che in queste settimane è allestita in vari centri della provincia, rivolta a bambini e ragazzi ma anche agli adulti: un laboratorio in cui i visitatori non sono spettatori passivi, ma protagonisti di un percorso che «non dà risposte preconfezionate, ma pone tante domande e provocazioni per innescare la riflessione».
A promuovere l’iniziativa, il Tavolo di Camaldoli e gli istituti comprensivi Damiani di Morbegno e Sondrio Centro, in collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale e con il patrocinio della Prefettura, che ieri ha ospitato la presentazione ufficiale della mostra.
L’idea è nata da un gruppo di insegnanti valtellinesi, hanno spiegato Bruno Di Giacomo Russo e Danilo Ronconi del Tavolo di Camaldoli, che dopo una visita all’esposizione a Milano hanno deciso di portare in Valle questa esperienza e l’hanno proposta all’associazione.
Al centro della mostra – ideata da un gruppo di esperti olandesi e poi tradotta e adattata in molti Paesi, proposta in Valle nella produzione della Casa della pace di Milano – stanno infatti i concetti di pregiudizio, stereotipo, discriminazione e il concetto di capro espiatorio, sui quali i visitatori sono invitati a ragionare attraverso una serie di attività.