“La celebrazione del Natale ci porti a seguire ed imitare l’umiltà di Dio: la mangiatoia e l’altare, luogo in cui riceviamo il dono quotidiano del Figlio di Dio che si umilia per noi, impegnino anche noi a farci piccoli, a donare noi stessi, ogni giorno. A chi si sente solo, abbandonato e umiliato, a chi soffre a causa della prepotenza, della violenza e della guerra, a chi sente spegnersi la gioia e la speranza, a ciascuno di voi e alle vostre famiglie, buon Natale”: è l’augurio di Natale del custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, contenuto nel messaggio natalizio diffuso in video dalla Grotta della Natività a Betlemme. Nel messaggio il custode ricorda l’incontro, 800 anni fa, di Francesco con il sultano d’Egitto. Grazie a questo incontro il Santo di Assisi “poté poi probabilmente visitare questo luogo speciale, la mangiatoia di Betlemme” e contemplare “quello che anche oggi noi e i pellegrini possiamo vedere: la mangiatoia e accanto l’altare sul quale viene celebrata l’Eucaristia. Forse è per questo che ha voluto poi festeggiare il Natale a Greccio con questi semplici elementi: una mangiatoia vuota ed un altare sul quale celebrare l’Eucaristia. Ce lo ha ricordato anche Papa Francesco nella sua recente visita a Greccio e con la lettera apostolica dedicata all’ammirabile segno del presepe”. “Questo luogo, la mangiatoia di Betlemme, impreziosita quest’anno dal dono che Papa Francesco ci ha fatto di una reliquia della santa culla in cui Maria depose il bambino Gesù, e l’altare sul quale quotidianamente celebriamo l’Eucaristia devono perciò e prima di tutto riempirci il cuore di stupore e di riconoscenza”. Da qui “la meraviglia: il Figlio di Dio che si è fatto bambino continua a donarsi a noi in modo umile attraverso l’Eucaristia. Così ogni altare diventa la mangiatoia di Betlemme, le mani del sacerdote diventano la mangiatoia di Betlemme, ognuno di noi diventa la mangiatoia di Betlemme nella quale viene deposto con amore il Figlio di Dio nella sua piccolezza ed umiltà”.