“Oggi, il mare sul quale fecero naufragio Paolo e i suoi compagni è ancora una volta un luogo pericoloso per la vita di altri naviganti”. Nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata all’ospitalità – tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani – e pronunciata in Aula Paolo VI davanti a 7mila persone, il Papa ha citato ancora una volta il dramma delle migrazioni, con la sua stringente attualità: “In tutto il mondo uomini e donne migranti affrontano viaggi rischiosi per sfuggire alla violenza, per sfuggire alla guerra, per sfuggire alla povertà. Come Paolo e i suoi compagni sperimentano l’indifferenza, l’ostilità del deserto, dei fiumi, dei mari…”. “Tante volte non li lasciano sbarcare nei porti”, l’aggiunta a braccio: “Purtroppo, a volte incontrano anche l’ostilità ben peggiore degli uomini”. “Sono sfruttati da trafficanti criminali, oggi”, la denuncia di Francesco: “Sono trattati come numeri e come una minaccia da alcuni governanti, oggi. A volte l’inospitalità li rigetta come un’onda verso la povertà o i pericoli da cui sono fuggiti”.