Non è una novità che nel mondo cattolico, o comunque credente, il Concilio Vaticano II in questi anni più recenti abbia dato vita ad alcune esperienze giovanili che, pur con i loro limiti, volevano esprimerne lo spirito e accoglierne gli stimoli. È successo un po’ ovunque nel contesto ecclesiale. È successo anche nella diocesi di Como, più precisamente in città, dove nel 1975 prese vita l’esperienza giovanile del cosiddetto “San Filippo” in via Dante
13. Nel corso di qualche anno molti giovani che frequentavano le scuole superiori della città hanno trovato un punto di riferimento per vivere tempi di amicizia, di riflessione, di preghiera e anche di impegno e di servizio. In un clima ricco di umanità e di fede, sono cresciuti, hanno maturato le loro scelte di vita, hanno percorso le loro strade senza tuttavia disperdersi o dimenticare quei valori e quelle speranze che per tanti anni avevano coltivato.
Ora hanno le loro famiglie, alcuni di loro sono nonni e trasmettono ai piccoli e ai giovani quanto essi hanno ricevuto. Incontrandosi ancora con frequenza, hanno avvertito l’esigenza di dare concretezza a qualcosa che
possa divenire segno di quanto loro hanno vissuto e ricevuto, e sono ora in grado di consegnare al domani.
L’occasione viene loro offerta proprio in questo particolare momento in cui la drammatica crisi sanitaria, sociale ed economica causata dal ‘coronavirus’, mentre sta riducendo molte famiglie in grave difficoltà e sofferenza, chiede con urgenza di rinsaldare le nostre relazioni, di dare concretezza alla solidarietà con il proprio contributo personale. Si è reso disponibile un appartamento in un piccolo condominio in località Lora, via Spallanzani 7: il proprietario – appunto uno dei giovani del “San Filippo”- conta con coraggio sulla collaborazione degli amici del
“San Filippo” per offrire un nuovo spazio abitativo alla Fondazione Scalabrini che, per Statuto, offre opportunità a famiglie che vivono in condizione di sofferenza per .mancanza di abitazione. Con questa scelta, i giovani cresciuti
attorno al “San Filippo” intendono condividere anche un senso sincero di riconoscenza nei confronti del sacerdote don Battista Galli che, prossimo ormai agli ottant’anni, in qualche modo ha accompagnato per anni il loro percorso, le loro fatiche, i loro ideali e anche le loro realizzazioni. Quelle frasi così frequenti e significative: “per fortuna posso” e non “purtroppo devo”, o quelle altre: “meglio il poco di tanti, che il tanto di pochi”, rimangono forse ad esprimere l’antico spirito evangelico che hanno sempre coltivato e condiviso. Senza dimenticare che in quegli anni, dal lontano 1975, il San Filippo ha dato vita a vari percorsi di formazione, di cultura e di volontariato che hanno coinvolto centinaia di persone, giovani e adulte, provenienti dalla città e dal territorio.
Il progetto prevede di mettere a disposizione euro 80.000 entro il prossimo 30 settembre 2020. Con questa somma la nuova abitazione verrà acquistata e consegnata alla Fondazione Scalabrini per essere immediatamente a disposizione delle famiglie in stato di necessità.
Per i giovani e le famiglie che intenderanno contribuire all’acquisto della casa, sarà la soddisfazione di dare concretezza e continuità a quel sentimento di riconoscenza che ancora oggi li unisce. Per saperne di più sul progetto e donare il proprio contributo è possibile accedere allo spazio dedicato sul sito della Fondazione Scalabrini https://www.fondazionescalabrini.it/casa-san-filippo . La donazione è fiscalmente detraibile. “Il tuo aiuto – si legge sul sito nel promuovere l’iniziativa – non serve solo per acquistare una casa, serve per avere, nella tua città, una famiglia serena, bambini educati a scuola, adulti che possono partecipare, attivamente, alla vita sociale. Il tuo aiuto, testimoniando lo spirito del Centro San Filippo, non finisce sulla porta di casa, è un gesto concreto
di cittadinanza attiva, i cui benefici continueranno per generazioni”.