E’ sorprendente per tutti noi renderci conto che le letture appena proclamate non sono state selezionate per questa specifica occasione, ma le abbiamo trovate predisposte nel lezionario feriale per questo mercoledì della quarta settimana dopo Pasqua e ben si addicono a questa celebrazione per la quale siamo riuniti.
Gli Atti degli Apostoli sottolineano con gioia come “La parola di Dio cresceva e si diffondeva”… constatano che i credenti crescono di numero e si diffondono e ancora precisano un metodo assunto dagli “Inviati dallo Spirito Santo, che cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei”. In qualunque luogo i missionari arrivino, predicano innanzitutto nella sinagoga. Essa era il posto più conveniente per avviare contatti, lì era possibile incontrarvi non solo i Giudei, ma anche gentili, timorati di Dio, simpatizzanti per la fede di Israele .
Poi nel Vangelo Gesù dichiara che la Parola ha un potere giudicante, che non proviene da Lui, ma dal Padre che lo ha mandato: “Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno… Chi non accoglie le mie parole ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno”.
I testi proclamati, quindi, accentuano ciò che noi questa sera vogliamo particolarmente sottolineare. Niente di più appropriato per ciò che ci riguarda da vicino. Il Signore ci accompagna con amore, ci sostiene e ci nutre con il cibo di cui noi abbiamo particolarmente bisogno.
Cari amici, che ricevete il ministero del Lettorato e dell’Accolitato: accogliete questa coincidenza come un segno di tenerezza di cui il Signore vi dà prova, una conferma di quanto Egli sia presente e vi accompagni nella vostra vocazione personale, così che vi sentiate invitati a fare della parola di Dio il punto stabile di riferimento per la crescita della vostra fede e lo strumento indispensabile con cui aiutare il popolo di Dio a orientarsi in vista delle proprie scelte.
Nella omelia della Messa Crismale (alcune settimane fa) ho invitato le nostre Comunità cristiane a leggere al completo, ogni anno, con il popolo di Dio, nelle sue varie età, cominciando dai ragazzi e dai giovani, un singolo evangelista per conoscere a fondo chi è Gesù, la trama della sua vita, le sue scelte di obbedienza al Padre, di servizio ai fratelli, e il suo pensiero, dal momento che “l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”.
Condizione perché il popolo di Dio possa seguire Gesù è se lo avrà conosciuto attraverso la sua Parola. Mediante una conoscenza appropriata potrà giungere a considerare Gesù come un familiare. Perché solo se lo avrà amato, lo potrà infine anche seguire.
Una suggerimento opportuno, questo, per non seminare invano, per non disperdersi in tante iniziative, che si rivelano poi dispersive.
E’ questa una indicazione che mi sembra opportuna per un tempo come questo, in cui è necessario concentraci sull’ essenziale, avere la certezza che solo la Parola di Dio, una volta seminata con larghezza nel cuore degli uomini, con la grazia dello Spirito Santo, apre i cuori e conduce i discepoli alla conoscenza piena e amorosa del Signore Gesù.
La Parola di Dio, poi, trova nella Eucaristia il suo pieno compimento, come afferma papa Benedetto XVI nella “Verbum Domini “(55): “Parola di Dio ed Eucaristia si appartengono così intimamente da non poter essere comprese l’una senza l’altra: la parola di Dio si fa carne sacramentale nell’evento eucaristico. L’Eucaristia ci apre all’intelligenza della sacra Scrittura, così come la sacra Scrittura, a sua volta, illumina e spiega il mistero eucaristico”.
Parola di Dio ed Eucaristia: due riferimenti stabili e costanti nella vostra sequela del Signore.