Cari Fratelli di Talamona, di Tartano e di Campo Tartano,
prima di presentarvi il vostro nuovo pastore, don Michele Gini, riconosciamo da Chi è inviato e Chi rappresenta, ossia il Signore Gesù, il sommo Pastore, che ama la sua Chiesa, mandata in tutto il mondo a raccontare al vivo l’amore di Dio Padre, che ama tutti i suoi figli e desidera per essi la pienezza della gioia.
Grande gioia oggi sperimentiamo tra noi perché il Signore ci dona una nuova prova tangibile del suo amore inviandoci come suo ministro don Michele, un fedele servitore del Vangelo.
Il Signore non ci abbandona, anzi ci sostiene perché tutto il suo popolo santo possa, a sua volta, essere testimone della sua fedeltà in quella parte di mondo in cui cresce, vive, lavora e ama.
Il Signore invia i suoi rappresentanti in umiltà e letizia. Questo è lo stile con cui don Michele entra in questa comunità pastorale, in piena e cordiale unità con don Sergio Mazzina, il quale, a sua volta, per molti anni, non solo vi ha parlato di Dio, ma l’ha comunicato con il suo stile pastorale, pieno di mitezza, serenità e saggezza.
I sacerdoti sono a servizio della gioia del popolo di Dio, perché tutti possano trovare nella Chiesa una comunità accogliente, capace di ascolto, dove si sperimenti l’amore fraterno e il servizio reciproco. Dove nessuno si senta giudicato, ma riconosciuto fratello, figlio amato da Dio padre. Una comunità non rinchiusa in sé stessa, come una cittadella isolata, ma chiamata all’ incontro e al dialogo cordiale con tutti, anche con quanti non condividono la nostra fede, o l’hanno abbandonata o professano un’altra religione. Una comunità che conta sui fedeli laici perché offrano una genuina testimonianza evangelica nelle realtà più ordinarie della vita e non solo negli spazi ecclesiali.
La missionarietà è oggi una dimensione essenziale di ogni comunità cristiana e tutti noi siamo chiamati a diffondere il vangelo nel nostro ambiente di vita, testimoniando la gioia di essere figli dell’unico Padre, ma anche veri fratelli tra noi.
Con questo progetto ecclesiale, che abbiamo maturato anche attraverso il recente sinodo diocesano, don Michele è inviato in questa Comunità dalla madre Chiesa ed egli si impegnerà a vostro servizio perché possiate costruire una comunità sempre più fraterna, ricca di doni e di carismi, frutto della partecipazione alla vita ecclesiale e della corresponsabilità di tutti e di ciascuno di voi.
Caro don Michele, io invoco dal Signore per te le benedizioni più belle, perché possa realizzare questo progetto ecclesiale, assieme ai confratelli sacerdoti, ai consacrati e a tutti i fedeli laici e laiche, membri del santo popolo di Dio. La Santissima Trinità Misericordia, particolarmente attiva nella tua comunità di origine, Maccio di Villaguardia, ti benedica e faccia di te un pastore mite e sapiente.
Auguri di vero cuore.
Oscar card. Cantoni