Carissimi fratelli e sorelle,
il clima che avvolge questo tempo di Avvento assume un senso particolarmente favorevole per aiutarci a comprendere cosa significhi attendere davvero il Signore che viene.
L’incertezza e la paura che stiamo sperimentando in questo periodo ci portano a desiderare un tempo radicalmente nuovo, che ci aiuti a superare questa situazione stagnante e andare oltre l’inquietudine e l’insicurezza che tanto ci preoccupano. Le diverse scienze umane ci offrono un contributo prezioso, ma da sole non bastano ad alimentare la sete del cuore e a donarci la pace e la gioia, indispensabili come l’aria che respiriamo.
Invocare l’Avvento del Signore ci aiuta perciò a sentirci bisognosi di Lui, il Salvatore del mondo e dell’uomo, che ci viene incontro con la sua novità di vita, perché Egli è Colui che “fa nuove tutte le cose” (Ap 21,5). Con maggiore convinzione e con cuore sincero, lo invochiamo: “Vieni, Signore Gesù!”
Desideriamo una nuova visita del Signore, in questo lockdown, per non sentirci abbandonati ad un cupo destino. Sperimentando di nuovo la sua presenza in mezzo a noi ci sentiremo impegnati a vivere questo tempo come l’occasione favorevole per sentirci insieme “sulla stessa barca”, con la necessità di navigare in piena e fraterna solidarietà, perché nessuno si salva da solo.
La sua presenza tra noi ci riempia di gioia e ci faccia superare il nostro individualismo, che genera solo tristezza e solitudine. Vigilanti nella fede, allora, aspettiamo la sua nuova visita e con cuore semplice lo supplichiamo: “Vieni, Signore Gesù!”
Ci accompagna in questa attesa del Signore una certezza consolante: Dio non abbandona mai il suo popolo, continuamente lo cerca, gli viene incontro, anzi è sempre accanto a lui, specialmente quando il dolore si fa più presente.
Con la sua venuta tra noi, il Signore Gesù ci permetterà di sentirci nuovamente artefici e protagonisti nello scrivere una storia comune, capaci di far fronte alle altre epidemie che ci minacciano, quelle dell’egoismo e della indifferenza, mettendo in opera gli anticorpi della carità e della solidarietà, che vincono l’angoscia e la paura, la tristezza e lo sconforto.
In questo tempo di tribolazione e di lutti, di povertà e di fatica per tante famiglie, non cessiamo di invocare il suo ritorno e acclamiamo con ardore: “Vieni, Signore Gesù!”.
Vescovo Oscar
Como, 22 Novembre 2020.
Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo