Celebrare l’Eucaristia nella festa di s.Abbondio è motivo di lode e di ringraziamento al Signore per le nostre comuni radici sante, per quanti ci hanno preceduto nel cammino della fede, per i padri vescovi fondatori di questa Chiesa, tra cui eccelle s.Abbondio, quarto vescovo di Como e nostro patrono principale. Egli attualizza con la sua persona la frase proclamata nella prima lettura dal libro del Siracide. “Il giusto sarà ricolmato di spirito di intelligenza, come pioggia effonderà parole di sapienza, nella preghiera renderà lode al Signore”. Siamo certi che s.Abbondio, come nostro protettore, anche oggi prega per noi, perché, come pietre vive, ci impegniamo a sviluppare nella Chiesa, che egli ha amato e servito, la ricchezza della grazia che Dio non ha mai cessato di effondere.
È importante ricordare con venerazione i santi della chiesa di Como, in particolare s.Abbondio, per non dimenticare che noi siamo figli e fratelli di un popolo credente dentro una precisa storia e un luogo particolare, in cui è radicata la nostra Chiesa, che riconosciamo nella sua originalità e bellezza. Sentirsi all’ interno di una Chiesa locale, sviluppare insieme una dimensione diocesana, sono condizioni essenziali per sentirci coinvolti insieme in una lunga storia di santità di popolo, dentro una Chiesa sinodale, a partire dai doni di ciascuno. Nella Chiesa locale si armonizzano varietà e unità, come scrive papa Francesco. “Nella Chiesa, la varietà, che è una grande ricchezza, si fonde sempre nell’armonia dell’unità, come in un grande mosaico in cui tutte le tessere concorrono a formare l’unico grande disegno di Dio. E questo deve spingerci a superare ogni conflitto che ferisce il corpo della chiesa. Uniti nelle differenze. Non c’è un’ altra strada cattolica per unirci”.
La festa odierna è la più adatta per esprimere, in un clima di famiglia, la nostra riconoscenza a quanti hanno svolto un ministero specifico a servizio della comunione ecclesiale e ora vivono altri incarichi. Alludo in particolare al vicario generale uscente, mons. Giuliano Zanotta e ai vicari episcopali del vescovo DIEGO, per il loro servizio generoso a favore di tutta la nostra diocesi. Un augurio sincero per l’inizio del suo ministero vogliamo rivolgere pure a don Renato Lanzetti, da domani nuovo vicario generale.
Come ai tempi di s.Abbondio, inoltre, l’impegno primario per la nostra Chiesa di Como rimane quello della evangelizzazione, ossia la missione di presentare ai nostri contemporanei la vita cristiana come una possibile forma di realizzazione dell’umano, secondo il progetto di Dio, la cui gloria è l’uomo vivente, ossia ogni persona, chiamata a diventare immagine di Gesù, l’uomo perfetto. Avvertiamo, quindi, come necessaria e urgente la testimonianza di tutto il popolo credente che annunci con le opere di misericordia l’agire di Dio, così come ci è stato narrata dalla vita e dai segni compiuti da Gesù, il rivelatore del Padre. Nello stesso tempo, alla sequela del suo Signore, tutto il santo popolo di Dio è chiamato, proprio mediante un agire fondato sulla misericordia, a manifestare al mondo un nuovo stile di vita, che testimoni la possibilità di nuovi rapporti interpersonali, fondati non sulla difesa di sè, ma sul prendersi cura delle persone, chiunque siano, in quanto tutti figli di Dio e nostri fratelli, anche i più deboli e i non amabili.
E’ per questo che sentiamo come urgente interpellare l’intero popolo di Dio, coinvolgendolo mediante un Sinodo, perché insieme rispondiamo alle grandi sfide che la società di oggi ci pone, non con nuove e rigide regole o semplicemente condannando il mondo, ma attraverso segni di piena umanità, nella libertà dell’amore, segni che dicano la bellezza e la bontà della vita cristiana, in spirito di servizio e in piena umiltà, a imitazione del nostro Maestro e Signore, “mite e umile di cuore”. E’ il mondo stesso che, nonostante le apparenze, reclama la presenza attiva dei cristiani, perché con la loro sapienza e con uno stile di tenerezza sappiano insaporire l’ambiente in cui vivono con il Vangelo. Affidiamo alla intercessione di s.Abbondio il cammino sinodale della nostra Chiesa, vera prova di maturità per discepoli di Cristo che amano la Chiesa e insieme vogliono servire il mondo con lo stesso sguardo di compassione e di misericordia con cui Dio stesso lo raggiunge ogni giorno.