Cari amici, che state per ricevere il dono dello Spirito Santo, che vi costituirà per sempre presbiteri nella Chiesa di Dio che è in Como:
“Questo è il giorno che ha fatto il Signore!”
Giorno tanto atteso e a lungo desiderato.
È’ il giorno in cui voi potete toccare con mano la fedeltà di Dio e la sua misericordia nei vostri confronti.
Giorno in cui Dio realizza le sue promesse e porta infallibilmente a compimento i suoi disegni.
Giorno che dovete imprimere nella memoria del cuore, come un momento fondativo della vostra esistenza, perché rigenerati dallo Spirito Santo a tal punto da non vivere più per voi stessi, ma per il Signore, che è morto e risorto per noi.
Ecco il giorno che corona anche la testimonianza di fede e l’impegno delle vostre Comunità di origine, delle vostre Famiglie e dei vostri amici, dei vostri Sacerdoti e di quanti hanno accompagnato in questi preziosi anni la vostra formazione al presbiterato.
Ma è anche il giorno in cui voi vi donate irrevocabilmente e per sempre al Signore e insieme alla sua santa Sposa.
È’ il giorno in cui voi entrate a far parte dell’Ordine dei Presbiteri, assieme ai quali edificherete la famiglia dei credenti, senza dei quali il vostro impegno rimarrebbe sterile.
Un giorno a cui dovrete costantemente ritornare, lungo gli anni, quando soprattutto sperimentaste la fatica della fedeltà e il peso dell’obbedienza.
Per un discepolo non c’è consolazione più grande dell’essere chiamato amico da Gesù stesso.
Egli vi ha scelto e chiamato a seguirlo. E voi avete lasciato tutto per stare con Lui e per condividere il suo progetto d’amore a servizio dell’umanità, che è sempre e comunque una chiamata al dono di voi stessi.
Vi ha scelto il Signore tra mille, senza alcun vostro merito. La chiamata è un grande atto di audacia da parte di Gesù, il quale si rimette completamente nelle mani di uomini fragili e si affida alla loro debolezza, ben consapevole quindi che noi tutti custodiamo un tesoro in vasi di creta.
Non temete: sarà il Signore a condurvi, sarà Lui che ogni giorno richiederà il vostro “eccomi”, mentre voi sarete impegnati a parlare di lui e a renderlo presente nei segni sacramentali, che la Chiesa vi affida e che voi accoglierete con umile consapevolezza.
Appassionatevi alla missione che il Signore vi affida, dovunque sia, dal momento che avete scelto di essere servitori a causa di Gesù, buoni e fedeli amministratori nella Chiesa di Dio. Siete chiamati a un ministero di consolazione e di purificazione. Mandati a fasciare le piaghe dei tanti feriti nella vita, a portare gioia e speranza a coloro che vivono nella tristezza, nel dubbio, senza risorse, senza amici, senza futuro.
Proclamate a tutti che in Cristo risiedono le sorgenti della vera pace e della gioia e divenite sempre più cultori di quella umanità trasfigurata dalla presenza efficace del Risorto, condizione indispensabile per creare un mondo nuovo. Testimoniate che la fraternità, specialmente quella presbiterale, non è un optional, che il lavorare insieme con gli altri è garanzia di fecondità, e non escludete nessuno, compresi i poveri che il mondo rifiuta, accolti e benedetti, quali privilegiati del Regno di Dio.
Il vostro passaggio, dovunque andiate, lasci una scia di luce e di pace, perché gli uomini riconoscano che attraverso di voi, Dio visita e guida il suo popolo.
Per iniziare il ministero ed entrare progressivamente nella vita del nostro presbiterio,
affido te, don CHRISTIAN, alla sollecitudine pastorale di don Daniele Andreani. Così continuerai il tuo servizio dove hai svolto il ministero del diaconato, ossia a Lomazzo.
Mentre consegno don Carlo alla paternità di don Gian Luigi Bollini, nella parrocchia di Como, S. Bartolomeo. Lì imparerai che la comunione affettiva ed effettiva è il primo obiettivo da conquistare e da mantenere.
Ricordo che tutti: vescovo, sacerdoti, persone consacrate e laici sono responsabili in prima persona del cammino pastorale di questi due giovani sacerdoti, che tutti insieme vogliamo affidare alla maternità del Cuore Immacolato di Maria, nel giorno della sua festa.