Celebriamo, come ogni anno, la festa del sacro Cuore di Gesù nel santuario a lui dedicato da don Guanella stesso, che amava riconoscere Gesù nella sua realtà più intima e preziosa, quale è il suo cuore.
Con l’immagine del cuore si è soliti esprimere i sentimenti di una persona, ma esso è anche il luogo delle sue decisioni più importanti, dei giudizi più profondi. Insomma, tutto parte dal cuore, perché è lì che una persona coltiva le sue radici più vere, coltiva, manifesta e fa crescere ciò che effettivamente ritiene essenziale per la propria vita.
Per conoscere veramente una persona non bastano le apparenze esteriori e superficiali, occorre che lasci trasparire la parte più segreta di sé, dove vengono coltivati i sentimenti ed è da lì che emergono poi le decisioni più opportune secondo la sensibilità di ciascuno.
La santa Scrittura, fin dal primo testamento, ci rivela il cuore di Dio attraverso le occasioni storiche e le relazioni che Egli tesse con gli uomini, con il suo popolo in particolare.
È una storia che narra la premura, la sollecitudine, la pazienza e la tenerezza di Dio, insieme alla risposta degli uomini, non sempre generosa e grata per i doni posseduti, per il soccorso sperimentato, per il perdono più volte ricevuto.
In modo particolare il cuore di Dio padre ci è stato manifestato con la incarnazione di Cristo, suo figlio, “immagine visibile del Dio invisibile”. Egli ha vissuto tra noi presentandoci con parole e gesti concreti l’amore appassionato di Dio padre per tutti gli uomini, suoi figli, redenti dal sangue prezioso di Cristo.
A ciascuno di noi, poi, il compito di ricordare l’amore di Dio più è più volte sperimentato nella propria vita, così da poter rispondere con cuore grato all’amore che Dio non ci ha mai lasciato mancare.
Purtroppo, anche noi, spesse volte, ci dimentichiamo di questo amore preveniente di Dio e non sono mancati tempi ed episodi di ingratitudine.
La festa di oggi è occasione propizia per chiedere perdono al Signore per le volte che non lo abbiamo riconosciuto nelle tante occasioni di salvezza con cui Egli è intervenuto nella nostra vita ordinaria, in modo diretto o attraverso i suoi intermediari.
Le letture della Parola di Dio ci insegnano ad uniformare il nostro cuore al cuore di Gesù, così da rassomigliargli ed agire nei nostri fratelli con la stessa carità che è tipica di Gesù.
E poiché siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio misericordioso e compassionevole, immagine che il peccato ha offuscato, quanto più diventeremo compassionevoli, tanto più imitiamo Dio, che è amore e misericordia e lo sapremo rappresentare al vivo, prendendoci cura verso gli ultimi,gli abbandonati e gli oppressi.
Lo Spirito Santo ci stimoli a diventare quello che il Signore attende da noi, cioè miti e umili di cuore, dentro un mondo pieno di aggressività e discordia.