Un saluto cordiale e un benvenuto a tutti i confratelli degli anniversari sacerdotali: dai più giovani (10) ai più anziani (70) Sono presenti anche coloro che vivono uno speciale anniversario: il 25,40,50,60, 65 anni di ordinazione presbiterale). Attraverso di noi oggi è tutto il popolo di Dio che rende lode al Padre attraverso il Cristo nello Spirito per il dono che avete ricevuto e per il servizio che svolgete da più anni a vantaggio del popolo di Dio. Vi ringraziamo per l’impegno profuso nella comunità cristiana, nonostante le difficoltà incontrate e le fragilità personali. Le vostre Comunità parrocchiali e quelle di origine avranno modo di ricordare questo vostro felice anniversario. Il nostro è espressione sincero di tutta la nostra Chiesa di Como, alla quale appartenete e di cui dovete essere fieri.
Gesù risorto vi accoglie e di nuovo dice a ciascuno: “Pace a voi!” la pace è la sintesi di tutti i beni. Vorrei che anche voi poteste sperimentare lo stupore e la gioia degli Apostoli quando hanno incontrato il Signore, il loro Maestro. Davanti a Lui, risorto e vivo, traboccante di gioia, si riconciliarono dopo la lacerante delusione della passione. Proprio dalle sue piaghe, che parevano impossibili da rimarginare, attinsero una speranza nuova, una misericordia inaudita, un Amore più grande dei loro sbagli e delle loro miserie, che li avrebbe trasformati in un solo corpo, unito dallo Spirito, nella molteplicità di tante membra diverse.
Vorrei ricordarvi che il giorno della vostra ordinazione sacerdotale, mediante l’unzione col santo Crisma, siete stati trasformati nel profondo, perché lo Spirito santo vi ha penetrato fin nell’intimo, vi ha riempito di gioia– una gioia intima, impressa in modo indelebile nel cuore e sul volto, una gioia che non è mai stata scalfita da nessuna amarezza, tra le tante che potete aver incontrato. E’ la gioia di aver seguito il Signore, di essere stati scelti perché amati. E’ la gioia che vi ha dato la possibilità di riprendervi dopo ogni caduta o difficoltà, vi ha dato la forza di ricominciare sempre, con uno zelo rinnovato. Attraverso l’unzione siete stati resi forti per diffondere ovunque e a tutti la gioia, che va al di là del semplice entusiasmo.
Con l’unzione del Crisma lo Spirito Santo vi ha immesso in una comunione profonda con il Vescovo e con il Presbiterio. In un mondo, anche cristiano, nutrito di individualismo, lo Spirito Santo vi ha donato la grazia di sentirvi proiettati al di fuori di voi stessi, per appartenere ad un unico Corpo ecclesiale. Voi vi siete inseriti in questo Corpo vivente, lo avete amato e servito, anche se a volte avete sperimentato le ferite che questo corpo porta in sé, a causa della fragilità dei suoi membri. Lo avete amato, lo avete curato, giurando una sempre nuova fedeltà alla Sposa che è la Chiesa. Come potremmo annunciare l’amore di Dio se non fossimo uniti tra noi? Che lo Spirito Santo continui a plasmarvi sull’unico modello a cui guardare: la santissima Trinità.
Unti col santo crisma, divenuti come Cristo, siete stati inviati, come Lui, a proclamare ai poveri il lieto annuncio, ai prigionieri la liberazione, la libertà agli oppressi (Lc 4,18), lo Spirito Santo vi ha trasformati in uomini di consolazione. Il servizio al Vangelo vi ha portati a risanare le ferite dell’umanità con l’olio della carità. Quanto sostegno ai più deboli e ai più bisognosi (del corpo e dello Spirito!), attraverso cui è passata l’immagine viva di Gesù misericordioso, ma anche quanto sollecitudine per ricordare ai nostri cristiani di non dimenticare chi soffre, di scuotersi dall’individualismo che uccide, di svegliare i cuori sordi agli appelli del prossimo. Avete ricordato che la fede richiede compassione e misericordia, perché questo è lo stile di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza.
L’eco della vostra unzione non è sminuita, ma è presente e risuona ancora in voi e attorno a voi ancora oggi. L’olio della vostra consacrazione è ancora fecondo e non cesserà di portare i suoi frutti, se continuerete a sperare in quella speranza che non delude.
+ Vescovo Oscar