Santuario B.V. del Soccorso di Ossuccio - 7 maggio 2022

Pellegrinaggio vocazionale dei giovani al Soccorso 2022

Imparare a “fare la volontà di Dio”, a FARE LA STORIA: scopo del nostro pellegrinaggio vocazionale

La volontà di Dio non è calata dall’alto come una pietra che cade sulla testa. Non si tratta di una esecuzione passiva, perché noi siamo figli di Dio, non schiavi o servi. Figli, quindi liberi e responsabili: di noi stessi, delle nostre scelte, ma responsabili gli uni degli altri e della nostra storia, che costruiamo insieme. Occorre crescere con questa certezza nel cuore: la mia vita sarebbe diversa se non ci fossi tu, in questo momento. La storia della mia Chiesa, della mia comunità sarebbe diversa se non ci fossimo noi (nel bene e nel male!)

La volontà di Dio va cercata appassionatamente, mettendo, impegnando tutto noi stessi: mente, mani, cuore, quindi tutta la nostra libertà, di cui oggi l’uomo è giustamente geloso. Corrispondere con tutto noi stessi a Dio che ci cerca, ci chiama, ci parla, si fida di noi, ci vuole responsabili nel grande disegno della creazione, per la vita del mondo.

Cercare la volontà di Dio e compierla suppone però innanzitutto avere piena fiducia in Dio, totale confidenza filiale, sapendo che Egli, come padre che ci conosce e ci ama, desidera per me, per noi, il maggior mio/nostro bene. Dio ha fiducia in noi e promuove i suoi figli perché sappiano avanzare continuamente. Ma anche noi dobbiamo avere fiducia in Lui.

Dio non è un concorrente che ci dirige dall’alto, né un padre possessivo, con un disegno prestabilito, di cui noi siamo solo spettatori passivi, o peggio, esecutori materiali.

Dio è un padre che ci accompagna, coinvolgendoci creativamente e responsabilmente, un padre che ci stimola ad andare oltre le nostre certezze, le nostre misure, a superare le nostre paure o le nostre difese.

Per scegliere in piena libertà occorre accettare anche qualche rischio, imparare ad osare.

La volontà di Dio è inscritta dentro la storia, sia la propria storia personale, ma anche quella sociale, là dove noi siamo inseriti, coinvolti creativamente e pienamente responsabili.

La volontà di Dio emerge dentro la propria storia personale, che devo accettare realisticamente, con tutta la mia realtà, a partire dall’ambiente affettivo (famiglia, amici, il contesto umano dentro cui respiro e cresco, in cui costruisco le mie certezze) a partire dai doni che io possiedo e coltivo, dalle circostanze, che non sono mai casuali)

Esiste anche una storia sociale, ossia la realtà nella quale sono inserito e della quale ciascuno di noi deve sentirsi responsabile, perché pienamente coinvolto (nessuno può delegare ad altri il proprio ruolo). La storia (anche quella delle nostre comunità ecclesiali) è condizionata, in bene e in male, dalla nostra presenza (o dalla nostra assenza). Tutti siamo chiamati a prenderci cura gli uni degli altri, solidali in una storia di salvezza in cui abbiamo precise responsabilità. Non posso dire mai: “Ci pensino gli altri!” Ci pensi il governo” ci pensino i preti. Il diritto di delega non esiste; esistono i peccati di omissione: quando io scelgo di non scegliere, di delegare ad altri ciò che spetta a me e solo a me.

Gli altri hanno bisogno di me, la Chiesa ha bisogno di me, essendo parte del corpo di Cristo, a partire da oggi, adesso, qui. “Dio oggi ci chiama all’impegno solidale e generoso”

Ciascuno di noi deve sentirsi coinvolto in questa avventura umana che ci è data da costruire, da elaborare, in cui questo mondo, in questa terra che Dio ci ha regalato e di cui siamo vigili custodi, in questa Chiesa molto concreta, fatta di persone fragili come noi, ma in cui lo Spirito Santo ci permette di compiere meraviglie di grazia.

Ciascuno di noi deve mettere al servizio degli altri i doni ricevuti. Essi crescono nella misura in cui si spendono. Occorre imparare a non trattenere nulla per sé, ma a vivere la vita come un dono, a imitazione di Gesù che ci ha amati e ha dato tutto se stesso per noi. Chiediamo al Signore, mediante Maria, la grazia di diventare solidali, perché “la solidarietà, intesa nel suo senso più profondo, è un modo di FARE la storia” (Fratelli tutti, 116)

“Preghiamo perché i giovani, chiamati a una vita in pienezza, scoprano in Maria lo stile dell’ascolto, la profondità del discernimento, il coraggio della fede e la dedizione al servizio”. (rete mondiale di preghiera del Papa, maggio 2022)

+ Vescovo Oscar

08/05/2022
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