22 ottobre 2017 - Sondrio

Ingresso arciprete di Sondrio don Christian Bricola e collaboratori

Cari fratelli e sorelle:

l’ingresso in parrocchia di un nuovo pastore, don Christian BRICOLA, sostenuto dall’apporto di altri due sacerdoti, don Alessandro Di Pascale e don Valerio Livio, che si uniscono a loro volta a don Valerio Modenesi e a don Ferruccio Citterio, e ai padri Salesiani (che voi già ben conoscete),  è innanzitutto l’occasione favorevole per benedire e ringraziare il Signore per la sua fedeltà nell’amore.

Egli si prende cura del suo popolo, lo sostiene e lo accompagna, non lasciandolo mai privo di pastori, che invia nel suo nome, con grande sollecitudine.

La vita della comunità cristiana di Sondrio, prosegue sotto l’impulso dello Spirito Santo e con il coinvolgimento di tutto il popolo di Dio, che cammina insieme nella storia per scrivere una nuova pagina di vangelo in questa città, a vantaggio di tutti suoi abitanti.

Ringrazio di nuovo e di tutto cuore don Marco Zubiani, che si è congedato da Sondrio dopo  una presenza significativa di sette anni, lo stesso numero di anni di altri arcipreti, che hanno servito la parrocchia della Collegiata nel passato. Domenica scorsa abbiamo accompagnato don Marco nella sua nuova sede e gli auguriamo di nuovo una felice seminagione di Vangelo.

Ora vorrei considerare innanzitutto che la venuta a Sondrio dei nuovi sacerdoti non è da considerare come un semplice cambiamento di gestione o come un normale ricambio del personale, dal momento che la Chiesa non è una ditta, né una onlus, ma una famiglia, il cui clima però dipende dall’apporto responsabile di ciascuno.

Non si tratta di individui capitati qui per caso, ma di persone scelte, inviate dalla Chiesa diocesana, che vanno accolte ciascuno con la propria storia e la propria personalità, disposte a lasciarsi coinvolgere per una avventura comune, che aiuti questa Comunità parrocchiale a sviluppare quello stile di famiglia, che permetta a tutti di sentirsi a casa, un clima di famiglia dove nessuno è escluso, dove tutti sperimentano di essere accolti con misericordia, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo.

Ecco allora i nuovi pastori, don Christian, don Alessandro e don Valerio. Essi entrano umilmente in questa comunità parrocchiale, quasi “in punta di piedi”, forse anche con un po’ di trepidazione (come è giusto che sia per la novità dell’avventura che essi incominciano!), ma col desiderio sincero, generoso e appassionato di condividere l’impegno comune di annunciare il Vangelo in questa comunità e sostenere il cammino di fede di questo popolo, che già li ama ed è disposto ad accoglierli con benevolenza, fiducia e rispetto.

Si tratta innanzitutto di fratelli, che come battezzati, vivono l’esperienza della fede e conoscono bene la fatica, insieme alla gioia, di testimoniarla nella realtà complessa dei nostri giorni.

Essi sono inviati a voi come pastori, e in quanto tali si impegnano a rappresentare al vivo l’immagine di Gesù, buon pastore, mite e umile di cuore,  inviato dal Padre non per farsi servire, ma per servire i fratelli, dando loro la vita.

Nel trascorrere del tempo imparerete a conoscerli, nel susseguirsi dei giorni scoprirete le loro caratteristiche personali e così potrete condividere con loro i vostri cammini, affidando loro, con fiducia, le gioie e le difficoltà della vita personale, familiare e comunitaria, ma anche i progetti che a poco a poco lo Spirito Santo dischiuderà e che con il loro aiuto potrete interpretare.

 

Cari amici e fratelli sacerdoti:

vi ringrazio per la testimonianza di amore che voi recate alla Chiesa con la vostra obbedienza.

Io mi sono assunto davanti a Dio la responsabilità di chiamarvi ad esercitare qui il vostro ministero, voi avete accolto l’invito in spirito di fede, rischiando questa avventura, con tanta fiducia.

Certo: la fede è sempre un rischio. Essa apre a nuovi cammini, a volte esigenti, ma anche vi sostiene nella certezza che il nostro  Signore e Maestro non vi lascerà mancare il suo potente aiuto, unito all’impegno costante di quanti collaborano a diverso titolo nella pastorale parrocchiale, a partire dai religiosi e le religiose, operanti in città, dalle associazioni, dai movimenti e dai numerosi gruppi di fedeli, catechisti, educatori e animatori, che vi accolgono con cuore grato e pieno di speranza.

Cari fedeli che mi ascoltate: paragono la vostra Comunità parrocchiale  ad una orchestra, dove ciascun orchestrante è coinvolto in una medesima sinfonia. Sinfonia, come dice Papa Francesco, “vuol dire accordo, armonia, diversi strumenti suonano insieme; ognuno mantiene il suo timbro inconfondibile e le sue caratteristiche di suono si accordano su qualcosa di comune. Poi c’è chi guida, il direttore, e nella sinfonia che viene eseguita tutti suonano insieme in “armonia”, ma non viene cancellato il timbro di ogni strumento; la peculiarità di ciascuno, anzi è valorizzata al massimo!”

Auguro quindi che, come in un’orchestra, ogni membro del popolo di Dio si inserisca responsabilmente, con i doni propri, a formare un’unica sinfonia.

Ciascuno sappia camminare insieme rispettando, stimando e promuovendo i doni degli altri, con grande carità fraterna. Sacerdoti, laici e laiche, religiosi e religiose, persone consacrate, adulti e giovani: tutti siete importanti e preziosi.

Testimoniate, nelle forme che saprete condividere, la misericordia  di Dio, così che la vostra Comunità diventi un’oasi di pace, dove le persone del territorio, anche i non credenti, possano sperimentare la gioia e la pace dei figli di Dio.

Io vi accompagno con la mia preghiera e la mia paterna benedizione.

22/10/2017
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