Vicariato di Marchirolo

Omelia a chiusura della Visita vicariale

OMELIA TENUTA A PONTE TRESA NELLA CHIUSURA DELLA VISITA PASTORALE

14 aprile 2024

Siamo riuniti con gioia nella casa del Padre comune per celebrare l’Eucaristia, dono che Gesù risorto offre a noi, suoi discepoli, perché possiamo diventare come lui pane spezzato per la vita del mondo.

Il corpo vivente di Cristo ci nutre, il suo sangue versato ci dà forza perché non sia la divisione a regnare tra noi, tanto meno la contrapposizione, né l’indifferenza gli uni per gli altri a contraddistinguerci, ma il desiderio sincero di vivere insieme, gli uni a servizio degli altri, prendendocene cura, come Gesù, che ci ha amato e ha dato tutto se stesso per noi.

La partecipazione a quest’unica mensa, in occasione della visita pastorale, manifesta il nostro desiderio di unità. La abbiamo voluta significare radunandoci qui, come discepoli del Signore, da tutte le parrocchie del nostro vicariato.

Vivendo in questo medesimo territorio, dentro un popolo composto da tante persone di diverse provenienze, di culture e religioni differenti, con situazioni anche di povertà e disagio, a partire dai nostri adolescenti, nonostante il benessere generale, vogliamo diventare una presenza sincera di unità, a beneficio di tutti, frutto della Pace che ci dona il Signore risorto, come un giorno l’ha donata ai suoi apostoli, riuniti nel cenacolo, mentre ascoltano i due discepoli festanti, di ritorno da Emmaus, che raccontano del loro gioioso incontro con il Signore Gesù.

Pace a voi. La annuncio a nome della Chiesa, inviata nel mondo a testimoniare la presenza viva di Gesù, crocifisso e risorto. Pace nei vostri cuori, nonostante le fatiche quotidiane, le paure e le inquietudini interiori, da cui il Signore ci libera.

Pace nella vostra famiglia, comunità fondata sulla gratuità dell’amore, prima cellula della società, dove imparare il rispetto e l’accoglienza reciproca, al di là delle diversità di ciascuno.

Pace nelle vostre comunità parrocchiali, che devono diventare sempre più “la famiglia delle famiglie”.

Pace negli ambienti nei quali voi vivete quotidianamente, e operate attraverso la vostra professione, a servizio della intera Società, luoghi in cui come cristiani avete l’opportunità di trasmettere la gioia della fede.

Sia la vostra una gioia traboccante, che risplende immediatamente sui vostri volti, una gioia che non è quella superficiale e passeggera, frutto di un entusiasmo adolescenziale, ma una gioia intensa, espressione della presenza viva del Signore risorto in voi che sussiste anche nei momenti impegnativi della vita.

Una gioia che, come la pace, è dono dello Spirito, “prova del nove” di una esperienza di fede veramente feconda.

Il Signore risorto è con noi e come, secondo il vangelo di oggi, ha mangiato una porzione di pesce arrostito, offertogli dagli Apostoli, così è con noi per accompagnarci nei momenti quotidiani della vita.

Ci sostiene nei gesti di piena umanità che noi compiamo comunemente.

Mostriamo il volto di Dio attraverso la umanità che è in noi, rinnovata dalla grazia vivificante del Battesimo, umanità che siamo chiamati ad acquistare in pienezza, come liberi figli di Dio.

Attingiamo infine dalla Parola di Dio la sapienza che ci permettere di interpretare gli avvenimenti della storia alla luce del pensiero di Dio. Facciamoci discepoli dello Spirito santo per comprendere le Scritture e riconoscere nella Parola di Dio la vera guida della nostra vita.

Oscar card. Cantoni

 

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