Oggi come figli riuniti per una festa di famiglia, gioiamo intimamente nel Signore Dio, festeggiando con tutta la Chiesa, santa Maria, la madre del Signore e madre nostra, assunta alla gloria del cielo.
Figlia del nostro popolo e nostra sorella in umanità, Maria di Nazareth è la prima tra i salvati a godere il frutto maturo della risurrezione di Cristo, suo figlio.
Segno di sicura speranza, perché dove è lei giungeremo un giorno anche noi, chiamati alla vita senza fine.
Con Maria assunta in cielo abbiamo quindi la certezza della vittoria sicura dell’amore, la definitiva e piena realizzazione del bene, che nella storia, anche attuale, sembra invece perdente, dal momento che le opere del maligno scatenano ancora tanta ferocia e violenza ovunque nel mondo. Eppure, un giorno saranno definitivamente sconfitte.
Con Maria, assunta alla gloria del cielo, ci sentiamo consolati giacché le porte della vita sono spalancate, il nostro impegno a servizio della verità e dell’amore allora non è vano e così è aperto anche per noi l’ingresso nel regno eterno di Dio, in cui la luce splende in pienezza.
Qui potremo godere anche noi la vera pace del cuore, sperimentare e condividere la profonda e inestimabile eterna gioia, quella che Maria, la prima tra i redenti, già gode ora.
La pagina della prima lettura, dal libro dell’Apocalisse, ci aiuta a comprendere, attraverso l’immagine del drago che furioso tenta di colpire la donna che sta per partorire, come sia ancor oggi ardua e costosa la lotta tra il male e il bene, quanta opposizione e contrasto il demonio ancora oggi sprigioni, pur di opporsi alla propagazione del bene e alla diffusione dell’amore.
Lo sperimentiamo drammaticamente nella storia di oggi, sia a livello individuale e sia tra le divisioni, le violenze, le prevaricazioni presenti nel mondo.
Ecco perché oggi siamo stimolati a comprendere come la speranza cristiana ci obbliga ad operare senza stancarci alla promozione della vita divina che già possiamo sperimentare fin da ora e che ci è assicurata in pienezza nella vita futura.
Ci aiuti Maria a divenire testimoni di speranza dentro un mondo che fa fatica a credere nella vittoria dell’amore, mentre noi oggi siamo stimolati a ravvivare in noi il desiderio di amare di più.
Dentro la nostra condizione di incertezza e di smarrimento provochiamo perfino l’amore di Dio perché si manifesti ancora con più forza e intanto condividiamo con Maria il suo canto di letizia, che solo chiede di poter essere intonato.
Oscar card. Cantoni