Como, basilica di S. Abbondio, 30 settembre 2024

Festa di San Michele

L'omelia del Vescovo

Viviamo un momento storico molto travagliato e tutti ci rendiamo conto che la pace nel mondo è seriamente compromessa su vari fronti. Più i giorni passano, più il pericolo della estensione di una guerra globale sembra consolidarsi.

Parrebbe che a nulla siano giovate le tristi e drammatiche lezioni del passato e che la società si sia facilmente dimenticata delle sofferenze e delle atrocità commesse nel corso della storia, dimentichi del tanto sangue innocente lungo le sanguinose guerre impiegato con immani sofferenze.

Sembra che i problemi, pur presenti e gravi che pure esistono, siano facilmente risolvibili solo ed esclusivamente con la soluzione delle armi, con la violenza e quindi con la guerra.

La società non vuole o non riesce a convincersi che la guerra è sempre una sconfitta. Essa sembra l’unica soluzione per dire basta ai conflitti. Non sono sufficienti i tanti discorsi per confermare questa verità e nemmeno i tanti compromessi. Ascoltiamo le sagge parole di papa Francesco. “di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra. Di cancellarla dalla storia dell’uomo, prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia “.

Non mancano tante persone nel mondo che invocano la pace, che la desiderano, che contribuiscano nel realizzarla ogni giorno con il loro impegno e pregano ardentemente per il trionfo della pace giusta, e noi siamo tra questi.

La lettura del brano dell’Apocalisse ci ha messo di fronte alla dura lotta tra il male e il bene, tra il male che vorrebbe prevaricare e il bene che invece riesce vincitore per l’intervento salvifico di Dio, che sconfigge satana e lo respinge. È un invito alla speranza, confidando nell’amore di Dio per i suoi figli incapaci di risolvere i conflitti con l’arte del dialogo e del rispetto delle persone e dei popoli.

Dentro questo difficile contesto di vita, ecco i difensori della nostra società, coloro che si appellano alla verità e alla giustizia per assicurare legalità, protezione e sicurezza a tutti i cittadini.

La festa della Polizia di Stato ci ricorda l’impegno esemplare dei suoi membri, uomini e donne, che quotidianamente svolgono il loro servizio a tutela e a difesa della libertà e della verità, che sono le condizioni per promuovere la pace e la giustizia.

Si appellano alla protezione dell’arcangelo san Michele quale inviato da Dio a difesa della giustizia contro il male nelle sue molteplici diramazioni.

San Michele intervenga con il suo aiuto, doni forza, coraggio e difesa nelle situazioni difficili e perseveranza nella quotidiana lotta a quanti vivono la loro professione, impegnati nel garantire il rispetto della legge, l’ordine pubblico e la sicurezza della collettività.

La nostra società deve sentirsi obbligata nel riconoscere e ringraziare quanti sono impegnati a servizio del bene comune e affidarli alla protezione del loro potente Patrono.

Ci uniamo anche noi partecipando a questa santa celebrazione, mentre ci affidiamo alla onnipotenza di Dio, che si rivela attraverso la misericordia e il perdono.

Oscar card. CANTONI

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