«Vorrei aiutare i diversi Vicariati, mediante una Visita pastorale, ad avviare, nei prossimi mesi, quel movimento di conversione che ci fa avanzare verso le mete indicate dal libro sinodale “Testimoni di misericordia”, in particolare riguardo ai tre punti indicati come fondamentali: la missionarietà, la sinodalità, la ministerialità». È l’incipit della “Lettera di indizione” con cui lo scorso 31 agosto, in occasione della festa del patrono principale della nostra Diocesi, Sant’Abbondio, il Vescovo, cardinale Oscar Cantoni, ha annunciato la sua visita ai Vicariati. «La Visita Pastorale – ci spiega proprio il Vescovo – sarà l’occasione per concretizzare quelle pagine nate così faticosamente in un cammino iniziato il 12 gennaio 2020 e concluso dopo due anni e mezzo il 4 giugno 2022. Non è stato possibile programmare una visita a tutte e singole le parrocchie della Diocesi, ma il viaggio di più giorni in ognuno dei 30 vicariati nei quali è diviso il nostro ampio territorio permetterà un confronto approfondito. Mi aspetto un incontro vero tra le Comunità e il loro pastore, senza nascondere i problemi e sapendo valorizzare le moltissime ricchezze e risorse che ci sono. Per questo il modo migliore di prepararsi è la preghiera insieme a un atteggiamento costruttivo e aperto al futuro».
Si comincia il 25-29 gennaio con il vicariato di Tirano (So); si prosegue il 22-26 febbraio con il vicariato di Colico (Lc); l’1-4 marzo vicariato di Como-Monte Olimpino e 14-18 marzo vicariato di Cermenate (Co). Dopo un tempo di pausa, in corrispondenza delle celebrazioni pasquali, si riprende con le Valli Varesine e il vicariato di Marchirolo (Va) il 12-15 aprile; si torna in Valtellina il 9-13 maggio con il Vicariato di Sondrio, che già da questo 18 gennaio ha avviato una serie di incontri di preparazione; poi il vicariato di San Fermo (Co) il 24-27 maggio e, prima della sosta estiva, il vicariato di Morbegno (So) il 30 maggio-3 giugno. Uno schema serrato, che si inserisce nel cammino dell’anno liturgico, del calendario pastorale diocesano e dell’agenda del cardinale (con gli impegni quindicinali al Dicastero dei Vescovi).
«Il Vescovo – spiega monsignor Alberto Pini nella veste di delegato episcopale alla Visita pastorale – ha dato la massima disponibilità prevedendo la sua presenza nel Vicariato dal pomeriggio del giovedì fino al lunedì. Si tratta di un tempo disteso che viene pensato, articolato e costruito in base alle esigenze espresse dai singoli Vicariati, in condivisione con me, come delegato alla Visita, e la segreteria della Visita stessa». La macchina si è messa in moto, sottolinea ancora monsignor Pini: «c’è un fermento molto positivo, si stanno moltiplicando gli incontri con i presbiteri e con i consigli pastorali vicariali, perché si sono messe in cammino anche le realtà che accoglieranno la Visita pastorale nel secondo semestre del 2024 o addirittura nel 2025. Il messaggio è chiaro: la Visita non è un evento da organizzare ma un percorso per capire in che modo vivere e attuare le indicazioni del Libro sinodale. La Visita, dunque, diventa momento di confronto e di crescita per le comunità e quindi per la Diocesi intera».
Inoltre, dal 29 gennaio al 3 febbraio prossimi, le Chiese di Lombardia saranno da papa Francesco per la Visita ad limina: momento di dialogo e confronto fra Vescovo di Roma e Vescovi locali, a cadenza quinquennale, per illustrare al Pontefice caratteristiche e cammini delle singole diocesi. «Lo cogliamo come segno di comunione reciproca – osserva don Alberto – espressione di unità. Siamo tutti membra vive dell’unico corpo che è la Chiesa. La Visita ad limina all’inizio della Visita pastorale ai Vicariati, in un tempo in cui guardiamo all’attuazione del Sinodo diocesano, all’interno di un cammino di Sinodo in Italia, in Europa e nel mondo, è occasione per far emergere il bello e il buono che c’è nelle nostre comunità».
L’incontro con il Vescovo nella Visita pastorale, per guardare ai primi passi e ai primi germogli dell’XI Sinodo diocesano, chiede, come ricordato dallo stesso cardinale Cantoni, un tempo di preparazione, a partire dalla preghiera. «Il Vescovo – riprende monsignor Pini – ha scritto un’orazione, rivolta alla Trinità, volto di Misericordia. È auspicabile, inoltre, che la Visita sia preceduta da una celebrazione penitenziale».
Cosa non deve mancare nella Visita pastorale? «La celebrazione di accoglienza del Vescovo e di apertura della Visita; l’incontro assembleare con gli operatori pastorali (consiglio pastorale vicariale, consigli pastorali delle comunità pastorali, consigli pastorali parrocchiali, consigli affari economici, catechisti, gruppo Caritas, gruppo missionario, gruppo animatori ed educatori dell’oratorio, confraternite, animatori della liturgia, ministri straordinari della Comunione, referenti dei percorsi per fidanzati e coppie di sposi, gruppi di spiritualità famigliare, etc…); la visita a qualche “opera segno di misericordia” del territorio; un incontro di preghiera e di fraternità con i sacerdoti e i diaconi; un tempo destinato all’ascolto individuale dei laici e dei sacerdoti; un tempo destinato alle eventuali presenze di vita consacrata; un incontro con gli adolescenti e i giovani, preferibilmente in un santuario mariano; la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo nel Giorno del Signore, che coinvolga tutto il Vicariato».
Sulla pagina “visita pastorale” del sito (clicca qui) sono pubblicati materiali di approfondimento e la preghiera per accompagnare questo significativo tempo sinodale per la diocesi di Como.
A contraddistinguere la Visita pastorale anche un logo, in cui campeggia un motto dal versetto 17 del capitolo 20 del Vangelo di Giovanni: “Va’ dai miei fratelli e di’ loro”, parole che esprimono il senso dell’annuncio e della missione. La grafica riprende il logo dell’XI Sinodo diocesano e si compone di vari elementi: la strada, la Chiesa, il Vescovo, la casa, le pietre, la terra, gli uomini e le donne “Annunciatori e Testimoni di Misericordia”, la territorialità.