Hanno una storia ultracentenaria l’impegno per il dialogo ecumenico e la preghiera per l’unità dei cristiani. È un percorso iniziato nei primi anni del Novecento, pensato all’interno di una settimana, anzi, di un ottavario, interamente votato a questa intenzione, in un tempo che si articola all’interno di due date significative per le Chiese riformate (il 18 gennaio, ricorrenza della Confessione di san Pietro) e per la Chiesa cattolica (il 25 gennaio, festa della Conversione di san Paolo).
Anche quest’anno sono numerose le iniziative proposte in diversi punti della diocesi nella Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani. A Como, nel corso di un incontro presieduto dal vicario generale, monsignor Ivan Salvadori, è stato stilato un programma che ha visto la partecipazione dei rappresentanti di Chiese cristiane, di realtà aderenti alla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali (CDAL) e del “Tavolo Interfedi Como”.
Il tema del 2024 è “Ama il Signore Dio tuo… e ama il prossimo tuo come te stesso”. Il sussidio, valido a livello mondiale, è stato preparato dai cristiani del Burkina Faso. «La speranza – dicono dalla Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali – è che quanto proposto ravvivi la testimonianza dei cristiani in un tempo in cui le guerre e le ingiustizie continuano a sconvolgere la vita di persone e di popoli in molte aree del mondo e altresì continuano a turbare la coscienza dei costruttori di pace». In diocesi di Como il richiamo all’unità si inserisce «nel cammino sinodale diocesano, che pone il tema del dialogo ecumenico sul terreno della fraternità e dell’accoglienza in un tempo in cui le immigrazioni portano cristiani di altri Paesi sul nostro territorio».
Durante la settimana dal 18 al 25 gennaio, accanto alla preghiera ci saranno gesti significativi, come il reciproco dono dell’acqua fra i rappresentanti delle Chiese cristiane, un segno di vita condivisa. A Como la celebrazione ecumenica conclusiva, prevista il 25 gennaio, si terrà nella chiesa di san Fedele e sarà presieduta dal vicario generale monsignor Ivan Salvadori. È prevista la diretta streaming sul canale YouTube de “Il Settimanale della diocesi di Como” per consentire la partecipazione di chi non può essere presente di persona.
Ci sarà un’appendice, venerdì 26 gennaio. Il Vescovo, cardinale Oscar Cantoni, a Tirano (So) per la Visita pastorale ai vicariati, quella sera presiederà la preghiera ecumenica a Poschiavo (nel confinante cantone svizzero dei Grigioni) insieme ai fedeli della comunità evangelica riformata.
Locandina con le iniziative diocesane
comunicato05 – Preghiera per l’Unità dei Cristiani
Questo il calendario delle iniziative proposte in diocesi:
- Giovedì 18 gennaio – ore 20.45 – Chiesa S. Provino, Piazza Roma, Como:
- Celebrazione dei Vespri con la comunità ortodossa del Patriarcato di Bucarest.
- Venerdì 19 gennaio – ore 11.30 – Chiesa S. Martino, Via Castelnuovo 1, Como:
- Benedizione delle acque nella festa del Battesimo del Signore con la comunità ortodossa del Patriarcato di Mosca.
- Venerdì 19 gennaio – ore 20.30 – Chiesa Pentecostale, Via Borgovico, Como:
- Preghiera condivisa con la comunità Evangelica Pentecostale di Como.
- Sabato 20 gennaio – ore 14.00 – Chiesa di San Pietro, Morbegno:
- Benedizione delle acque nella festa del Battesimo del Signore con la comunità ortodossa del Patriarcato di Mosca.
- Martedì 23 gennaio – ore 20.00 – Chiesa di San Gaudenzio, Vicosoprano – Valbregaglia (CH):
- Preghiera ecumenica con la comunità Evangelica Riformata.
- Lunedì 22 gennaio – ore 20.45 – Chiesa Evangelica Valdese, Via Rusconi 21, Como:
- Incontro ecumenico con la comunità Evangelica Valdese.
- Giovedì 25 gennaio – ore 20.45 – Chiesa di San Fedele, Como:
- Celebrazione ecumenica delle Comunità Cristiane presenti in Como.
- Venerdì 26 gennaio – ore 19.30 – Chiesa di San Vittore Mauro, Poschiavo (CH):
- Preghiera ecumenica con la comunità Evangelica Riformata, presieduta dal vescovo di Como, Oscar card. Cantoni.
Amare Dio e il prossimo in una situazione in cui la sicurezza personale e sociale è messa a repentaglio.
Il sussidio per la “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2024” è stato preparato da un Gruppo ecumenico locale del Burkina Faso, coordinato dalla Comunità locale di Chemin Neuf. Il tema scelto è: “Ama il Signore Dio tuo… e ama il prossimo tuo come te stesso” (Lc 10, 27). Quanti sono stati coinvolti nella stesura del testo – fratelli e sorelle dall’Arcidiocesi cattolica di Ouagadougou, dalle Chiese protestanti, dagli organismi ecumenici e dalla Comunità Chemin Neuf in Burkina Faso – hanno collaborato generosamente alla stesura delle preghiere e delle riflessioni, vivendo questa esperienza di lavoro insieme come un vero cammino di conversione ecumenica.
Il Burkina Faso si trova nell’Africa occidentale, nella regione del Sahel, che comprende i territori limitrofi del Mali e del Niger. Si estende su 174.000 km² e conta 21 milioni di abitanti, appartenenti ad una sessantina di etnie. In termini religiosi, circa il 64% della popolazione è musulmano, il 9% aderisce alle religioni tradizionali africane e il 26% è cristiano (20% cattolico, 6% protestante). Questi tre gruppi religiosi sono presenti in ogni regione del paese e praticamente in ogni famiglia.
Il Burkina Faso sta vivendo una grave crisi che mina la sicurezza personale e sociale e che coinvolge tutte le comunità di fede. Dopo un grave attacco jihadista organizzato dall’esterno del paese nel 2016, le condizioni di sicurezza in Burkina Faso e, conseguentemente, la coesione sociale del paese, si sono drammaticamente deteriorate. Il paese ha sofferto una prolungata proliferazione di attacchi terroristici, di illegalità e di traffico di esseri umani; una situazione che ha causato oltre tremila morti e quasi due milioni di sfollati all’interno del paese, mentre sono state chiuse migliaia di scuole, centri sanitari, municipi e sono andate distrutte gran parte delle infrastrutture socio-economiche e di trasporto. Gli attacchi mirati contro specifici gruppi etnici aggravano il rischio di conflitti interni tra le comunità: questa situazione di allarme per la sicurezza mina la coesione sociale, la pace e l’unità nazionale. Le chiese cristiane in particolare sono state oggetto di attacchi armati: sacerdoti, pastori e catechisti sono stati uccisi durante il culto e rimane tuttora sconosciuto il destino riservato ad altri che sono stati rapiti.
In risposta agli appelli lanciati dal Governo a pregare per la pace, la coesione sociale e la riconciliazione, le singole chiese continuano a promuovere momenti di preghiera quotidiani e digiuni. Si è, inoltre, intensificata l’azione congiunta da parte delle varie comunità cattoliche e protestanti per offrire assistenza agli sfollati, mediante l’organizzazione di incontri di riflessione e di sensibilizzazione tesi a offrire una migliore comprensione della situazione, promuovere il valore della fraternità e sviluppare strategie per ricostruire una pace duratura. Questa speranza si riflette anche nel proverbio tradizionale Mossi: “Non importa quanto dura e lunga sia la lotta, il tempo della riconciliazione verrà”.
L’invito a lavorare insieme per la redazione dei testi per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2024 sfida le diverse chiese del Burkina Faso a camminare, pregare e lavorare insieme nell’amore reciproco durante questo periodo difficile per il Paese. L’amore di Cristo che unisce tutti i cristiani è più forte delle divisioni e i cristiani del Burkina Faso si impegnano a percorrere la via dell’amore per Dio e per il prossimo. Essi nutrono ferma fiducia che l’amore di Dio vincerà la violenza che attualmente affligge il loro paese.