Morbegno, 19 ottobre 2024

Assemblea del Popolo di Dio

L'intervento del Vescovo

Un cordiale saluto e un ben ritrovati a tutti e a tutte voi, giunti da ogni parte della nostra vasta diocesi.

Vi ringrazio per la vostra presenza a questa assemblea che vede riunite tutte le espressioni del popolo di Dio: laici e laiche, membri della vita consacrata, diaconi, presbiteri e vescovo insieme.

Oggi, per la nostra Chiesa, è una giornata storica perché è la prima volta che organizziamo un evento comune, e tutti noi ci sentiamo coinvolti in una bella sinfonia, espressione di una vocazione comune, fondata sul Battesimo, che ci fa membri del popolo santo, regale, profetico e sacerdotale.

C’è da auspicarsi che un momento come quello di oggi, in cui tutti siamo coinvolti insieme, sia l’inizio di una tradizione che progressivamente si consolida, nel futuro, divenendo uno stile abituale, senza nulla togliere ai rispettivi momenti formativi, propri di ogni settore.

Cosa ci proponiamo oggi con questo incontro?

Ci siamo riuniti innanzitutto come Chiesa per invocare insieme lo Spirito Santo, che è il  vero protagonista della missione, per ascoltare insieme ciò che lo Spirito va dicendoci, quindi per vivere una esperienza sinodale, dove ci ascoltiamo reciprocamente, ci confrontiamo e ci disponiamo a formarci una mentalità comune: quella che noi battezzati, proprio in virtù di questo dono, siamo chiamati a promuovere e vivere nella Chiesa  un’autentica corresponsabilità, mettendo i carismi ricevuti a servizio della missione ecclesiale, e così aprire orizzonti di speranza.

Insieme possiamo domandarci: cosa lo Spirito del Signore ci sta chiedendo, come noi possiamo essere formati a una comunione che trabocca nella missione?

Ogni battezzato, infatti, in quanto discepolo missionario, è soggetto attivo di evangelizzazione.

Tutti siamo chiamati a crescere come evangelizzatori e nello stesso tempo “tutti dobbiamo lasciare che gli altri ci evangelizzino costantemente” (EG 121). La missione messianica, propria dell’intero Popolo di Dio, è realizzata in differenti modi. Nessuno deve sentirsi escluso, né marginalizzato, qualunque sia la sua situazione.

Alcuni fratelli e sorelle eserciteranno la corresponsabilità ecclesiale attraverso i ministeri riconosciuti (ordinati e istituiti, cioè quelli del lettore, dell’accolito, del catechista) in risposta alle esigenze della Chiesa locale. Questi ministeri, tuttavia, saranno a servizio non della conservazione, ma della promozione della missione della Chiesa.

Altri poi assumeranno ministeri di fatto, come ad esempio quelli proposti nel nostro Libro Sinodale: il ministero dell’accoglienza, della consolazione e della compassione. Altri ne verranno suscitati, secondo le situazioni locali e le reali necessità, in relazione all’ambito educativo, al servizio di carità, all’impegno culturale, ecc. Non tutti dovranno assumere un ministero in senso proprio, tuttavia ciò che conta è di fare in modo che la comunità cristiana possa contare in un modo o nell’altro del contributo attivo e generoso di tutti e di tutte, così da utilizzare i doni di ciascuno mettendoli a servizio gli uni degli altri, a servizio del mondo, quel mondo che Dio ama e al quale Egli ci invia.

Maturare queste consapevolezze, condividere una mentalità comune, non è facile, né basta un tocco di bacchetta magica per stabilirla. Nessuno nasce maestro e ciascuno di noi ha bisogno di un confronto con gli altri e di una paziente elaborazione.

La posta in gioco è impegnativa. C’è di mezzo l’immagine di Chiesa per il prossimo futuro, in cui tutti i battezzati giocano un ruolo prezioso, condividendo i propri doni a servizio dell’intero corpo di Cristo e sentendoci tutti coinvolti e corresponsabili.

Per questo ci siamo riuniti. Abbiamo molto da imparare, usufruendo dei vari apporti che ci verranno offerti e che ringrazio. Saremo così aiutati ad approfondire il tema della ministerialità, che con la missionarietà e la sinodalità sono le tre vie maturate nel nostro Sinodo diocesano e riassunte nel Libro sinodale “Testimoni di misericordia”. Vie felicemente riproposte anche dal Sinodo nazionale tuttora in atto.

A tutti auguro una mattinata intensa e insieme ricca e stimolante.

Oscar card. Cantoni

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