I dormitori cittadini gestiti dalla Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio onlus all’interno del cosiddetto “Piano Emergenza Freddo” si avviano verso la chiusura. Ci riferiamo nello specifico alla tensostruttura collocata nel chiostro del Centro Pastorale Cardinal Ferrari e nell’adiacente dormitorio che si affaccia su via Sirtori. Attualmente vi sono ospitate circa 70 persone.
Da oggi, 1° giugno, l’apertura degli stessi – che era stata estesa sulle 24 ore con l’applicazione delle misura di contenimento della pandemia – verrà ridotta a 12 ore (dalle 20.00 alle 8.00) per arrivare alla definitiva chiusura il prossimo 8 giugno.
Per quanto riguarda le realtà gestite dalla rete Caritas resteranno funzionati il dormitorio comunale di via Napoleona e il dormitorio presso i missionari Comboniani di Rebbio in cui è in corso la riqualificazione e l’allargamento degli spazi nell’ottica di un miglior accompagnamento degli ospiti.
Resta inoltre funzionante il servizio mensa, che continuerà a fornire i pasti in modalità da asporto. Per tutto il periodo dell’emergenza, da marzo a oggi, sono stati distribuiti oltre 15mila sacchetti.
Quelli appena trascorsi sono stati mesi davvero intensi in cui la Caritas si è fatta carico dello sforzo umano ed economico di garantire l’estensione oraria del servizio – a tutela della salute degli ospiti e della collettività – per un periodo di oltre due mesi in più rispetto a quanto previsto dal “Piano Emergenza Freddo”.
Le caratteristiche delle strutture, degli spazi in cui sorgono e il tipo di servizio proposto, la cui progettualità ricordiamo è legata alla temporaneità dell’inverno, non consentono un ulteriore prolungamento.
Siamo consapevoli di come molte delle persone che erano fino ad oggi accolte nei dormitori si ritroveranno senza un tetto e per questo invitiamo
l’intera collettività ad una riflessione non solo sull’esigenza di dare risposte ai bisogni primari di chi vive in strada, ma ad andare più a fondo interrogandosi sulle cause che generano e alimentano l’esclusione.
Perché crediamo che i problemi di quanti vivono situazioni di difficoltà non si risolvono semplicemente trovando un posto in cui far passare loro la notte e questi mesi ce l’hanno ricordato. È necessario costruire percorsi, opportunità e relazioni che permettano loro di uscire dalla situazione di marginalità in cui si trovano a vivere.
A partire da questa riflessione invitiamo inoltre tutti a guardare al prossimo inverno quando – come più volte anticipato – gli spazi del Centro Pastorale Cardinal Ferrari, concessi in questi anni alla Caritas, non saranno più disponibili e si dovrà trovare una soluzione alternativa per dare un riparo ai senza dimora che vivono in città.
Come sempre la rete Caritas è pronta a dare il proprio contributo – in un’ottica di condivisione e non di supplenza – alle istituzioni del territorio, con cui è aperto un dialogo che, ad oggi, non ha però ancora portato a soluzioni percorribili.
La tensostruttura Caritas che, fino ad oggi, ha dato riparo a 50 persone è a disposizione gratuitamente, insieme agli arredi, per essere ricollocata in altro luogo idoneo all’accoglienza.
Caritas della diocesi di Como
Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio – Onlus