Abbiamo appena ascoltato l’episodio evangelico di Gesù risorto, che fa una irruzione improvvisa nel cenacolo di Gerusalemme per visitare i suoi amici, sconvolti e pieni di paura, per rassicurarli, confortarli, donare loro la pace, frutto della sua morte e risurrezione. “Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: “Pace a voi”. Perché siete turbati e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?”
Si ripete oggi tra noi e per noi la stessa scena descritta nel vangelo. Ed è una grande consolazione saperci cercati dal Signore crocifisso e risorto, riconosciuti per nome, ciascuno nella sua situazione di vita. Anche a noi il Signore dona la sua pace!
Il Signore viene incontro a te, Carlo, viene incontro a te, Mauro, vi chiama e vi sorride!
È un sorriso che esprime profonda gratitudine e vera stima. Gratitudine perché avete il coraggio di lasciare tutto per seguire Lui, il Maestro e Signore, come un giorno i suoi primi discepoli.
Stima perché Egli conta su di voi, ha fiducia in voi, nonostante la vostra fragilità. Non annulla le vostre potenzialità, anzi le moltiplica, cosi che tutte le vostre forze d’amore siano a vantaggio del Regno di Dio, all’interno del quale i doni di ciascuno vengono trafficati per il bene di tutti.
Anche la nostra Comunità cristiana, in questo momento, attraverso di me, vi manifesta gli stessi sentimenti per la vostra decisione a seguire Gesù nella Chiesa di oggi, in una situazione storica molto problematica, come ben sapete, ma anche affascinante per chi lo vuol comprendere!
Come vi ho già detto, non consideratevi degli “arrivati”, troppo sicuri di voi stessi, ma avendo preso consapevolezza della fiducia di Gesù nei vostri confronti, l’amore per Lui sia sempre “in crescendo”, perché solo così troverete le motivazioni interiori necessarie per affrontare ogni ostacolo. In qualsiasi situazione umana, familiare ed ecclesiale, anche la più impegnativa e sofferta, riconoscerete una opportunità per confermare l’amicizia con Lui ed esercitare il vostro umile, ma appassionato servizio, a vantaggio del santo popolo di Dio.
Nel vangelo appena proclamato, Gesù istruisce i suoi discepoli circa gli avvenimenti sconvolgenti che lo hanno portato a dare la vita sulla croce, causando non poco turbamento tra i discepoli, incapaci di sostenere il peso di tanta complessità, delusi e perplessi per le false attese messianiche che non sono per nulla coincise con le scelte di Gesù.
Gesù risorto poi dona ai suoi apostoli l’intelligenza delle Scritture, ossia la capacità di riconoscere il misterioso piano di Dio che Egli realizza nella storia degli uomini, dentro il dramma della libertà umana e nel conflitto di questa con la libertà infinita di Dio. Gesù è, infatti, il frutto maturo di un lungo cammino che Dio ha compiuto con il suo popolo.
La sua presenza nel mondo, divina e umana insieme, ha portato a compimento ciò che era stato annunciato nelle Scritture di Israele, ma anche ha aperto agli uomini un “oltre”, ossia la possibilità di sperimentare la salvezza di Dio per tutti i popoli della terra.
Viene così rivelata al mondo la profondità dell’amore di Dio, che libera ogni uomo dal proprio peccato e lo fa oggetto della sua misericordia infinita. “nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme”.
Cari Mauro e Carlo, anche voi siete stati raggiunti un giorno dal Signore, cominciando dal dono del Battesimo.
Egli vi ha amato e, chiamandovi a seguirlo, nella via del presbiterato, vi ha usato misericordia.
Consideratevi, perciò, sempre dei “peccatori perdonati”, e stupitevi della fedeltà di Lui nei vostri confronti. In questo modo potrete raggiungere ogni persona in ogni condizione di vita e donare ciò che voi stessi avete ricevuto e sperimentato, ossia consolazione e speranza.
L’Eucaristia di cui vi nutrirete, cena pasquale che Gesù offre a voi, come un giorno ai suoi discepoli, vi permetterà di offrire voi stessi nella edificazione del corpo di Cristo che è la Chiesa.
+ Oscar Cantoni, vescovo