Avete appena, da poche settimane, offerto l’ultimo saluto a don Gianni ed ecco che ora è subito la volta del nostro carissimo don Pierino, vostro parroco, già fin dal lontano 1978.
Immagino la loro gioia e commozione nell’ incontrarsi nei cieli nuovi e nella terra nuova, che ora godono per sempre nell’abbraccio pacificante del Padre, dopo una lunga vita, vissuta nella speranza.
Noi, che siamo ancora quaggiù, viviamo nella fede del Signore crocifisso e risorto, nella certezza che “nulla ci potrà mai separare dal suo amore” e che egli ci porterà con sé, nel suo regno di luce, di pienezza di vita e di gioia.
Come cristiani abbiamo il dovere di parlare con risolutezza della “vita eterna”, proprio quando certi nostri contemporanei sostengono che la morte conclude tutta l’esistenza di una persona, la cui vita sfocerebbe nella tristezza del nulla. La vita, già anche solo umanamente parlando, si oppone a questa triste condizione, né può consistere in una esistenza vuota e sterile!
A questa fallimentare ipotesi, coltivata dai non credenti, noi cristiani vogliamo proporre la certezza della vita che non si esaurisce con la morte. Essa è un semplice passaggio che apre a un destino eterno, che Dio stesso ci garantisce, essendo egli il Dio dei vivi e non dei morti.
Per noi cristiani la vita eterna incomincia già fin da ora, con il dono del Battesimo, quaggiù, come un anticipo di Paradiso, vivendo la vita nuova da risorti, alla luce della Parola viva del Signore.
Egli ci chiede di impiantare nel nostro ambiente di vita i segni vivi della sua risurrezione, quindi di costruire un ambiente in cui respirare pace, unità e gioia, chiari gesti anticipatori di quel clima che godremo in pienezza nella vita eterna.
La vita e il ministero di don Pierino si è realizzata con questo felice intendimento: fare della Comunità cristiana un luogo di fraternità, in un clima di famiglia, dove sperimentare vicinanza e solidarietà, freschezza di gioia e di pace.
Il suo carattere mite, come la dolcezza della musica che egli ha coltivato con grande passione fino alla fine, gli ha permesso non solo di gustare personalmente questo anticipo di paradiso, ma anche di farlo trasparire tra voi, suoi amati parrocchiani, per i quali si è speso con generosa gratuità.
Ecco allora che la vostra presenza a questo momento di commiato esprime l’affetto riconoscente che voi intendete manifestargli, ma anche una vicinanza affettuosa, espressa dalla preghiera comune, che è l’ambiente più consono per sperimentare “una vita riconciliata”.
Tutti insieme sosteniamo don Pierino nel suo “santo viaggio”, affidandolo alla misericordia di Dio perché sia presto accolto nella gioia dei Santi.
Oscar card. Cantoni