Oggi è una giornata di festa per tutti voi di Castione, che celebrate con gioia il 400º anniversario della dedicazione della chiesa di s. Martino. E io mi rallegro con voi per questa speciale ricorrenza di cui avete voluto farmi partecipe.
Si tratta innanzitutto di un chiaro segno della fedeltà di Dio, che ha permesso lo svolgersi di una storia ininterrotta nella vostra Comunità, nonostante le situazioni complesse e forse anche avverse, che possono essersi succedute lungo il tempo.
Oggi, quindi, è un giorno di memoria grata che compiamo tutti insieme. Dopo aver lodato Dio per le sue iniziative di fedeltà, occorre anche riconoscere il cammino di fede del popolo santo di questa Comunità, cioè dei vostri antenati, che guidati da zelanti pastori che lungo il tempo si sono succeduti, segnando le diverse personalità dello stile di vita cristiano.
Ricordare i loro nomi e la storia della vostra comunità parrocchiale ci permette di constatare il lungo cammino di fede percorso dai vostri padri nel succedersi delle diverse generazioni. Tante persone hanno provato a vivere secondo il vangelo, ma anche hanno potuto gustarne con larghezza i frutti. Non basta, infatti, dirsi cristiani, occorre imparare a vivere da cristiani per davvero, non solo per tradizione, ma anche e soprattutto per convinzione. Come ci ricorda s. Ignazio di Antiochia in un suo scritto: “meglio vivere da cristiani senza dirlo, che dirlo senza esserlo”.
La fede, che è dono di Dio, proposta lungo i secoli dalla comunità cristiana, e che vi è stata trasmessa, rimane il tesoro più grande che i cristiani di Castione vi hanno lasciato in eredità.
Oggi, questa felice memoria diventa così per tutti un tempo impegnativo di promessa.
La vita cristiana si riceve ancora oggi dalla Chiesa, che la consegna ai suoi membri, con il compito di continuare a trasmetterla ai nuovi battezzati.
Essi dovranno a poco a poco assimilare lo stile di vita cristiano, con l’aiuto dei diversi membri della comunità, a partire dalla famiglia, con il compito poi di condividerla.
Tutti noi siamo chiamati ad essere discepoli missionari e a trasmettere la gioia della fede nella vita di tutti i giorni, secondo la vocazione specifica che ciascuno di noi ha ricevuto.
Non possiamo dimenticare quanti, anche in questi vostri anni recenti, vi hanno generato alla fede e vi hanno introdotto alla vita nuova, frutto del battesimo.
La fede, infatti, suppone sempre per tutti una libera adesione. Essa deve evolvere progressivamente, passando dal sentirsi figli di Dio fino a sperimentare di conseguenza la gioia della fraternità. Dall’amare Dio come nostro padre consegue la accettazione benevola degli altri come nostri fratelli e nostre sorelle, chiunque siano, fino ad amare anche i non amabili.
Le radici cristiane della vostra comunità parrocchiale, che si sono sviluppate lungo i secoli, ora richiedono una nuova consapevolezza, perché voi cristiani di Castione possiate, a vostra volta, essere in grado di trasmettere oggi la fede che voi stessi avete ricevuto, consegnandola alle nuove generazioni, quindi ai vostri figli, ai vostri ragazzi e giovani, che hanno tanto bisogno di essere accompagnati e sostenuti nel cammino della loro fragile esistenza.
Le antiche radici di fede hanno bisogno di essere irrorate di nuova vitalità, con la grazia dello Spirito Santo, perché il cristianesimo non sia ridotto a folclore o a semplice conservazione di qualche cosa di piacevole del recente passato. Non può essere che la fede non incida minimamente più nella vita attuale, con le sue risorse e le sue difficoltà, diventando così insignificante.
È la fede, invece, che deve guidare e interpretare ogni nostra scelta di vita e dare senso al vostro vissuto, accogliendo i momenti difficili e burrascosi che la società sta drammaticamente attraversando. Non basta quindi professare la fede, occorre essere anche credibili.
Chi si impegna a testimoniare la fede nel Signore risorto scopre che essa permette di vivere nella sua interezza una vita bella e felice, degna dei figli di Dio, che aiuta ad attraversare anche le attuali sfide, alle quali siamo sottoposti.
Ci aiuti il Signore ad attraversare le tempeste della vita, mentre noi non dubitiamo della sua presenza efficace e salvifica in mezzo a noi.
Intercedano per noi i santi Pietro e Paolo, nel felice giorno della loro festa.
Oscar card. Cantoni