Don Ernesto ha chiesto che la preghiera di suffragio di tutta la nostra Chiesa di Como in suo favore fosse innalzata al Signore in questa chiesa parrocchiale di Breccia, in mezzo alla gente a cui egli ha dedicato il suo ministero pastorale per diversi anni, tra persone, quindi, che egli ha teneramente amato, fino a spendersi con generosità, in un dono senza riserve, giorno per giorno.
Il popolo di Dio gioisce per i suoi pastori, immagine viva del supremo Pastore ed è grata per la fedeltà del loro servizio, per l’attenzione e la cura riservata alle singole persone e alla crescita della intera comunità, essendo noi insieme “santo tempio di Dio'(1Cor 3,17).
La paternità spirituale non si interrompe mai, cosi che don Ernesto, sia pure lontano da Breccia già da alcuni anni, ha mantenuto un legame affettivo con questa Comunità, con quanti egli ha accompagnato negli anni della sua presenza, con un esemplare stile di pastore, padre tenero, ma insieme, esigente.
Possiamo credere che da oggi l’intercessione di don Ernesto presso Dio padre, a nostro beneficio, si sviluppa e si intensifica, perché purificato da ogni colpa e da ogni male attraverso la preghiera che, a nostra volta, oggi eleviamo al Signore per lui.
Rendiamo grazie a Dio che ci ha mostrato in don Ernesto l’immagine riuscita dell’uomo saggio, che a imitazione delle vergini prudenti della parabola, ha saputo dotarsi, fino alla fine del suo ministero, dell’olio necessario e degli stoppini pronti all’uso per andare incontro allo Sposo, riconoscerlo e coglierne la voce dentro i segni perenni o episodici della storia e così intravvedere il Regno di Dio dispiegarsi attraverso tali segni.
Abbiamo molto bisogno, ancora oggi, di uomini di Dio con una “capacità di visione” tale da riconoscere l’azione operosa di Dio dentro la vita di oggi, come una sfida per affrontare con fiducia il futuro, senza tuttavia sradicarsi dal passato. Una “visione” del senso profondo dell’opera di Dio e della presenza del suo Spirito che ci impedisce di scoraggiarci e che ci motiva sempre più.
Rendiamo grazie a Dio che, lungo il tempo, non ha mai privato la nostra Chiesa di Como di sacerdoti prudenti e saggi come le vergini vigilanti della parabola, a cui il Signore ha affidato la cura del suo gregge.
Ricordiamo nella preghiera questi nostri padri nella fede (e uno di questi è stato certamente don Ernesto), perché in una fedele obbedienza alla Chiesa e con l’esercizio della carità fraterna, hanno edificato le nostre Comunità parrocchiali e promosso i carismi di ciascuno, nel pieno rispetto delle originalità di cui ogni persona è stata dotata.
Rendiamo grazie a Dio per i tanti formatori del popolo di Dio, perché hanno additato la via della croce di Cristo, come la via feconda per sperimentare al vivo il Regno di Dio che viene, con l’assiduità della Parola annunciata, con i segni sacramentali della fede, con la testimonianza coerente e fedele della loro vita, con la loro capacità di tessere legami e così favorire un cammino di insieme.
Meditando sulle tappe della vita di don Ernesto, emerge con spontaneità la certezza che Dio ci ha visitato lungo le diverse epoche della storia e lo fa ancora oggi mediante pastori che comunicano la dolcezza e la pazienza di Dio, che trasmettono la fedeltà del suo amore, che condividono il dramma, le difficoltà e le prove del popolo di Dio, attraverso la loro esistenza quotidiana.
L’amore di Dio, presentato al vivo da Cristo crocifisso e risorto, insegni a tutti, soprattutto a noi presbiteri, a perseverare nell’amore umile, che si fa dono, attraverso un impegno costante, anche nelle prove che quotidianamente sperimentiamo, cosi da guardare con serenità e con speranza il futuro che sta davanti a noi.
Don Ernesto interceda ora per noi dal cielo!