Gesù è vivo e ci vuole vivi! Egli ancora accompagna il cammino degli uomini con la sua presenza, con la sua parola e con il pane del suo corpo. Noi abbiamo ottenuto misericordia, siamo popolo di Dio, chiamati ad avvicinarci a lui, pietra viva, quali pietre vive. Noi abbiamo ottenuto misericordia per proclamare le opere meravigliose di lui che ci ha chiamato dalla morte alla vita
(cfr 1 Pt 2,4-10). Come proclamare le sue opere ammirevoli, se non fermandoci a riconoscerle?
Ecco il perché delle Giornate Eucaristiche: salire sul monte Tabor insieme a Gesù, fermarci a guardarlo, contemplarlo e ascoltarlo, per poi ridiscendere e annunciare ciò che i nostri occhi hanno visto, ciò che abbiamo contemplato, ciò che le nostre mani hanno toccato del Verbo della Vita, perchè tutti possano essere in comunione con il Padre e il Figlio ed essere nella gioia piena (cfr. 1 Gv 1,1-4) che è lo Spirito santo. Sul Tabor non si sale da soli, ma insieme ai fratelli. Pietro infatti non è il solo ad esservi salito: insieme a lui, Gesù ha portato con sé anche Giacomo e il giovane Giovanni. Nel Figlio Dio infatti comunica a tutti e tutti diventiamo interpreti delle parole, dei gesti e dei silenzi unici di Gesù. Con questo spirito di umile ascolto, di grande riconoscenza e di vivo desiderio di condivisione, insieme ai piccoli e grandi della nostra parrocchia di san Bartolomeo in Grandate, ai missionari comboniani e saveriani, a sua eccellenza mons.
vescovo Oscar Cantoni, ai seminaristi e al gruppo T.L.C. e a quanti altri vorranno partecipare, ci apprestiamo a vivere momenti di grazia nelle celebrazioni eucaristiche e nelle adorazioni durante le prossime Giornate Eucaristiche, con una particolare intenzione nel cuore: l’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace” promosso dalla Cei, che ci è stato chiesto di accompagnare con la preghiera.
Monache benedettine di Grandate