Cari fratelli e sorelle, vi invito a correre di nuovo incontro al Signore che viene nel tempo dell’Avvento che si avvicina. Il nostro Dio non si stanca mai di attenderci, di venire a cercarci, suscita sempre inedite occasioni di salvezza, mentre aspetta solo che noi lo accogliamo con gioia e umile consapevolezza.
Egli viene tra noi per spalancarci le porte della Vita, essendo Egli sempre perseverante nel suo amore. Con questa certezza nel cuore, che suscita in noi la gioia della speranza, sapremo allenarci per affrontare l’ormai prossimo Anno santo, occasione propizia per riflettere su questa fondamentale e decisiva virtù cristiana. Noi discepoli del Signore Gesù abbiamo il dovere di coltivarla e di metterla a frutto per il bene di tutti i nostri fratelli in umanità.
Non bastano le diverse luminarie che luccicano già fin d’ora, con molto anticipo, lungo le nostre strade a saziare l’irresistibile desiderio di felicità e di pienezza di vita che promana dal cuore di ogni uomo. Queste luci intendono esprimere il forte anelito di luce, la sete insaziabile di pace e di gioia che alberga nel cuore di ogni persona, ma si tratta di una ben misera consolazione, che non soddisfa il cuore di nessuno e non riempie di futuro la vita e alla fine si qualifica come luce fredda e fatua.
Vorrei augurarvi, piuttosto che questo tempo di Avvento, con la sua carica di speranza, potesse essere accolto e riconosciuto come una fulgida luce che irrompe nella notte, oltre il buio del mondo, dove le tenebre si fanno sempre più fitte, a causa delle diverse crisi che facilmente constatiamo.
In questo modo, sarà più facile stare vicino ai fratelli più deboli e farci carico delle loro fragilità, aprirci alle necessità e all’accoglienza. Anche là dove tutti pensano che ci sia solo tristezza, aridità e fallimento, pur nelle attuali difficoltà, la speranza cristiana non può venire meno: Dio fa crescere i suoi fiori più belli, anche in mezzo alle pietre più aride. E noi, chiamati per grazia a riconoscere i segni di speranza all’interno delle nostre giornate, irradiamo la “buona notizia” che lo Spirito Santo continua a seminare in noi e che è destinata a crescere, pur nelle resistenze del nostro cuore.
Oscar card. Cantoni