Cari parrocchiani di Chiuro e di Castionetto,
Il primo sentimento che potete coltivare in voi, nel giorno in cui vi è donato come nuovo pastore don Andrea, è quello di un grande rendimento di grazie al Signore. Mediante la sua sposa, la santa Chiesa, il Signore Gesù vi assicura così la sua presenza tra voi e vi testimonia la sua fedeltà nell’amore.
Non siete abbandonati a voi stessi, ma da oggi siete accompagnati da un sacerdote, che vi aiuterà innanzitutto a farvi percepire la bellezza della vita parrocchiale, espressione di una “famiglia di famiglie”, e quindi sosterrà il vostro impegno nel realizzare l’immagine di un popolo in cammino, in questa epoca particolare della storia, con le sue difficoltà e le sue sfide.
Rendete dunque grazie a Dio che vi invia in don Andrea un pastore disposto a inserirsi in umiltà e spirito di servizio nelle vostre vite, condividendo da vicino gioie e difficoltà.
La vostra è una parrocchia che ha espresso, in epoche passate, vari sacerdoti, religiosi/e e missionari. Uno per tutti, il nostro compianto e indimenticabile don Felice Rainoldi, segno che le chiamate di Dio si radicano in un terreno buono, in uno spazio dove è possibile ascoltare la sua voce e corrispondervi generosamente.
Con il rendimento di grazie a Dio, che è espressione di una gratitudine profonda e sincera, vi invito a coltivare un forte desiderio di rinascita, ossia la determinazione per ricominciare con rinnovato entusiasmo, serenità ed ardore la costruzione di una nuova immagine di parrocchia.
Essa richiede la partecipazione e il coinvolgimento di tutti i battezzati, perché le parrocchie non sono di proprietà esclusiva di un parroco, che non è nemmeno l’unico responsabile. Egli è solamente un animatore, disposto però ad aiutarvi, a tempo pieno, mediante una presenza d’amore, perché tutti possiate corrispondere alle esigenze della vita cristiana.
Vi invito quindi a sentirvi tutti chiamati, coinvolti e responsabili, nella grande opera di evangelizzazione, che è lo scopo fondamentale della Chiesa. Senza la partecipazione attiva e costante dei laici, uomini e donne di tutte le età e condizioni di vita, sarebbe impossibile immaginare una nuova forma di presenza cristiana e formare così una comunità cristiana all’altezza dei tempi, segno concreto e permanente dell’amore di Dio per tutti.
È questo dunque un invito esplicito a un coinvolgimento generoso e appassionato, in cui sentirsi responsabili gli uni degli altri, nel servizio reciproco, per annunciare insieme la misericordia di Dio, testimoniata dentro una vita ordinaria e fraterna.
Vi esorto, poi, ad allargare i vostri orizzonti, andando al di là della parrocchia stessa. Innanzitutto sentendovi pienamente coinvolti nella vita del vicariato, di cui fate parte, aperti a un cammino comune, in cui scambiarsi reciprocamente i doni e arricchirsi delle esperienze di fede e di carità, maturati lungo il tempo in ogni comunità.
Tenete quindi uno sguardo aperto -e positivo- sulla realtà civile in cui siete naturalmente coinvolti. Intravvedete le urgenze del territorio, sappiate anche, da cristiani, domandarvi come essere una presenza significativa e stimolante di vangelo, che umanizza pienamente le diverse situazioni, che infonde nuove energie, a favore di quanti richiedono aiuto materiale e spirituale, di quanti desiderano compagnia, stima, amicizia e solidarietà.
Sono sicuro che don Andrea vi potrà aiutare moltissimo a progredire verso una piena maturità in Cristo, così che la vostra presenza, come singoli e come comunità parrocchiali, possa contribuire a sviluppare la creatività dell’amore, che è garanzia indispensabile per realizzare il bene di tutti, nella attuale nostra società.
Vorrei ringraziare anche chi in questi mesi, dopo la morte di don Attilio Bianchi, ha coordinato le diverse attività pastorali, ossia don Samuele e la Comunità francescana Santo Spirito di Colda. So che sono stati affrontati diversi problemi e questo per “spianare la strada’ al nuovo parroco, segno tangibile di vera fraternità sacerdotale.
Mi rivolgo, per ultimo, a don Andrea, che dopo una esperienza ricca e feconda in Val Malenco, prosegue ora con lo stesso stile di comunione pastorale ciò che ha vissuto lassù, continuando tra l’altro la costante e ricca collaborazione con don Mariano, già eletto parroco di Ponte.
Caro don Andrea, affidati al Signore! Mentre tu porti il carico pastorale delle due Comunità, il Signore stesso porterà il tuo peso, così che non debba temere nulla, vivendo con serenità e letizia, in pieno ossequio della volontà di Dio, in una sincera comunione con il tuo vescovo e con tutto il nostro presbiterio. Io ti accompagno con stima e affetto nel Signore, mentre chiedo per te e per le due care Comunità parrocchiali di Chiuro e Castionetto la pienezza dei doni dello Spirito.
+ Vescovo Oscar