Il mio cordiale saluto a tutti voi, convenuti in questa Chiesa, nella quale anch’ io entro come vescovo per la prima volta, per dare inizio al ministero pastorale di don Stefano Rampoldi, a cui sono legato fin dal tempo in cui egli frequentava come giovane studente le scuole superiori a Como.
Ho avuto poi la gioia di accompagnarlo lungo gli anni del seminario, per vederlo sacerdote nel 2002, operante poi in vari luoghi della nostra diocesi, prima nel comasco, a Rovellasca, e quindi a lungo in Valtellina, vicario a Talamona, infine collaboratore per la comunità parrocchiale del Colichese.
Oggi don Stefano incomincia il ministero pastorale qui a Tresenda, ma anche a s. Giacomo e a Castello dell’Acqua, parrocchie affidate finora a don Paolo Bettonagli e don Remo Orsini, che tutti voi ricordate entrambi con affetto e riconoscenza.
Una particolarità degna di nota è il progetto di camminare in unità di intenti non solo tra queste tre parrocchie, ma anche di estendere stabilmente la collaborazione pastorale con la parrocchia di Teglio, il cui parroco, don Francesco Quadrio è già legato con d. Stefano da vincoli di profonda comunione e di unità di intenti.
Sarà possibile perciò vivere un fecondo interscambio tra le varie parrocchie, così da promuovere un bel rapporto a vantaggio di tutte e particolarmente efficace per progettare insieme attività comuni, a livello liturgico, catechistico e caritativo, che gioveranno molto, soprattutto alla pastorale dei ragazzi e dei giovani.
È finita l’epoca in cui ciascuno difendeva esclusivamente gli interessi del proprio campanile e soprattutto dove il solo parroco era l’unico responsabile dell’insieme.
Oggi parroco e fedeli sono chiamati a sentirsi responsabili insieme della propria parrocchia, che vive e si sviluppa però dentro un progetto unitario vicariale, a cui sono chiamati tutti a prendervi parte, in piena unità, soprattutto con le parrocchie vicine.
Il mio augurio è che si possa dar vita a una intera comunità di ampio respiro, dove vivere l’esperienza cristiana quale modo tipico di vita pienamente umana, proprio perché fondata sulla fraternità in Cristo.
Caro don Stefano, ti ringrazio per aver accettato di restare in Valtellina, preferendola ad altre possibili parrocchie più vicine al tuo ambiente nativo.
Hai scelto di servire là dove c’era maggiormente bisogno in questo momento! Il Signore ti ricompenserà, ricolmandoli dei doni necessario per essere un vero pastore là dove Egli oggi ti pone a pascere il suo amato gregge.
Ti accompagno con affetto e con la mia benedizione.