Ci stiamo chiedendo, in questi giorni di fine campagna elettorale, se davvero i cattolici si sentano interpretati e attratti da chi, non riconoscendo i limiti della politica, abusa dei simboli della fede cristiana con l’intento di persuadere e condizionare la coscienza. Dopo il comizio di sabato 18 maggio in piazza Duomo a Milano dei partiti sovranisti europei che ha visto il bacio della corona del Rosario e l’invocazione alla Madonna, con la richiesta di intercessione per la vittoria elettorale di un partito, sentiamo il dovere di prendere posizione contro l’utilizzo strumentale dei simboli della fede e della fede stessa.
Non intendiamo cadere nella narrazione politica che si sta ‘imponendo’ nel nostro Paese grazie alla abilità dialettica e alla risonanza mediatica che non lasciano spazio all’argomentazione e alla riflessione cavalcando spesso paure e allarmismi.
Le imminenti elezioni europee e locali ci chiedono di votare con responsabilità e di motivare altri al voto. Siamo chiamati a scegliere alla luce della fede cristiana che ci rende donne e uomini del dialogo, laici con la schiena dritta in quanto fedeli al Vangelo e ai bisogni più autentici di ogni uomo e di tutti gli uomini.
In vista del 26 maggio abbiamo identificato nella condivisione e nella solidarietà, nell’aumento della coesione e del peso dell’Europa nel mondo l’unica strada per concretizzare e diffondere i valori della giustizia, della pace, della democrazia, della solidarietà.
Crediamo che un nuovo inizio per l’esperienza comunitaria europea sia possibile se generato da un autentico umanesimo che trova radici e ali nella fede cristiana.
L’episodio di piazza Duomo a Milano, con i suoi gesti e le sue parole, non indica questa direzione e lascia il futuro e rinnovato percorso comunitario nelle mani dei sovranismi e dei nazionalismi i cui tristi esiti sono documentati dalla storia.
Il nostro impegno di laici appartenenti a diverse aggregazioni è stato e sarà di favorire il discernimento e l’assunzione di responsabilità in coloro che fanno riferimento al pensiero e al magistero della Chiesa cattolica sui temi sociali, politici ed economici. Avvertiamo, in questo contesto, il dovere di ribadire che nessuna fede deve essere piegata a fini politici ed elettorali. Quindi, in vista del 26 maggio, ci chiediamo e chiediamo quale fiducia può essere data a chi non ha esitato e non esita a strumentalizzare la fede cristiana per interessi di parte.
Roberto Bernasconi (Caritas),
Paolo Bustaffa (Azione Cattolica),
Stefano Caelli (Movimento dei Focolari – Comunità di Como),
Emanuele Cantaluppi (Acli),
Donata Niccolai (MASCI)