La ricorrenza di Santa Lucia, il 13 dicembre, è particolarmente sentita a Como. In Cattedrale, infatti, viene celebrata la S. Messa solenne con il canto del “Te Deum”. Una tradizione che, in passato, era caratterizzata anche da altri gesti liturgici. Ma in pochi conoscono il perché del canto di ringraziamento. Ebbene, la devozione a Santa Lucia, vergine e martire, celebre in tutta la Chiesa ed in particolare in Sicilia (il suo corpo, infatti, prima era conservato a Siracusa per poi essere trasferito a Costantinopoli ed infine a Venezia), risale al Medioevo ed alle vicende che per un lungo periodo hanno visto rivaleggiare in città, con violenza, le famiglie dei Rusconi e dei Vittani. Per ben due secoli incendi, stragi, morti e discordie hanno caratterizzato i rapporti tra queste due famiglie e, di conseguenza, anche la vita in Como. La storia cittadina, infatti, ricorda che i sobborghi di Vico e Coloniola, ad esempio, furono distrutti dalle lotte tra le due fazioni. Ostilità che si conclusero nel 1439 per iniziativa di San Bernardino da Siena che, nel 1420, fu in città. Con preghiere, digiuni e prediche in pubblico, si adoperò perché si arrivasse alla pace. Purtroppo sembrò che il suo impegno fosse vano ma pochi anni dopo la cosa si concretizzò. Artefice cu il beato Silvestri da Siena, amico e compagno di S. Bernardino, che dopo intense predicazioni indusse alla pace le due famiglie (e fazioni) dei Vittani e dei Rusconi che formularono solenne giuramento sul Vangelo, davanti all’allora podestà di Como, Giansimone Vicemala, il 13 dicembre 1439. Era allora Vescovo di Como il Cardinale milanese Gherardo Landriani che, lontano dalla città in quel momento, delegò come suo rappresentante nello stilare i patti di pace il suo Vicario Generale, Baldassarre Riva. Costui ordinò che in memoria della pace fatta, ogni anno nel giorno di Santa Lucia clero secolare e regolare dovevano dar vita ad una processione intorno alla città e che quel giorno fosse festivo, ovvero di vacanza dal lavoro. La festività terminò col 1675 mentre la processione, da pubblica, fu limitata al solo ambito della Cattedrale dal 1796. Nel 1853, però, si volle dare una solennità maggiore alla festa perché proprio quell’anno una reliquia di Santa Lucia fu donata alla chiesa comense dall’allora Patriarca di Venezia. Da allora, ed ancora per molto tempo, la processione, al canto dell’Inno Ambrosiano, animò la celebrazione di Santa Lucia. Oggi quella processione non c’è più ma la devozione verso la Santa, che popolarmente è associata, erroneamente, al “giorno più corto dell’anno”, è ancora particolarmente vissuta dalla Diocesi di Como come testimoniato dalle celebrazioni che animano la
Cattedrale anche in questo giovedì 13 dicembre 2018.
(Luigi Clerici per “Il Settimanale della Diocesi di Como”)