«Le immagini e le notizie che ci giungono dal Marocco ci lasciano attoniti e suscitano in noi un sincero sentimento di pietà e partecipazione umana. Il sisma ha portato morte e distruzione, colpendo più duramente proprio coloro che già si trovavano in condizioni di fragilità e forte precarietà. Insieme a papa Francesco, alla Chiesa universale e alla Chiesa che è in Italia ci uniamo nella preghiera ed esprimiamo la nostra vicinanza alle popolazioni colpite direttamente dal terremoto in Marocco e alle numerose comunità migranti inserite nel nostro tessuto sociale».
È questo il pensiero che il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, ha voluto rivolgere alla popolazione del Marocco colpita da un violento terremoto (magnitudo 6.8 della scala Richter) che ha provocato migliaia di vittime. L’epicentro della devastante scossa, di quei trenta drammatici secondi di venerdì 8 settembre, alle 23.11 locali, è stato localizzato a 70 chilometri da Marrakech, ad una profondità di dieci chilometri
Di fronte a questa situazione, mentre si metteva in moto, non senza difficoltà, la macchina dei soccorsi è arrivata la vicinanza del Papa e il lancio di una colletta da parte di Caritas italiana con la decisione della CEI di mettere a disposizione i primi 300mila euro.
«La vicinanza è spirituale ma anche concreta – prosegue il cardinale Cantoni -, attraverso le iniziative della nostra Caritas diocesana che sostiene i progetti di aiuto già messi in campo da Caritas italiana, da tempo impegnata al fianco di Caritas Marocco accanto alle fasce di popolazioni più povere ed emarginate, in particolare i minori soli. Ognuno di noi, con un piccolo gesto, può essere di conforto a chi non ha più nulla».
Le offerte raccolta dalla Caritas diocesana di Como – che lo ricordiamo non sono deducibili ai fini fiscali – verranno messe a disposizione, attraverso Caritas Italiana, delle Caritas già attive sul territorio.
«Si conferma da parte della rete Caritas – precisa il direttore di Caritas Como, Rossano Breda – la non necessità di raccogliere beni, ma solo fondi che secondo le indicazioni della Caritas del Marocco, coordinata da Caritas Internationalis, siano utilizzati nel miglior modo possibile in loco».