“Se avete deciso di visitare la nostra diocesi, sentitevi già parte della nostra grande famiglia che si sta preparando con entusiasmo ad accogliere calorosamente ben 20mila pellegrini in occasione della Giornata mondiale della gioventù in programma a Panama dal 22 al 27 gennaio del 2019”.
Inizia così il messaggio inviato ai giovani italiani da suor Ester Rodriguez, che sta coordinando l’organizzazione dei Giorni nella diocesi a Chitré, dove saranno accolti i ragazzi italiani. Si fermeranno qui prima di raggiungere Panama per la Gmg: per ora il Servizio nazionale per la pastorale giovanile ha chiesto la disponibilità per 1.000 posti da riservare agli italiani (per la prima volta a una Gmg ci sarà una proposta “nazionale” per i “gemellaggi”), ma a Chitré giurano di essere pronti ad accoglierne anche di più: “Quando ho dato la notizia che avremmo accolto gli italiani – racconta suor Rodriguez – è scoppiato un fragoroso applauso e subito i responsabili delle parrocchie sono venuti a chiedermi di poterli ospitare”.
Quando la Gmg chiama, l’Italia risponde “presente”. Sempre, poco importa se è lontana e se il periodo è diverso da quello in cui solitamente si svolge. Anche chi non sarà fisicamente a Panama, infatti, potrà infatti respirare il clima dell’incontro mondiale dei giovani da “casa”. Coloro che, per vari motivi, non hanno avuto la possibilità di varcare l’Oceano, la sera di sabato 26 prenderanno parte alla veglia con papa Francesco grazie ai collegamenti televisivi e streaming. Sono numerosi gli eventi organizzati, da Nord a Sud, a livello parrocchiale, vicariale, diocesano o regionale, per vivere “live” (e condividere) un’esperienza forte di fede e di amicizia.
I giovani della diocesi di Como si collegheranno con il Centro America dagli oratori di Lomazzo, Delebio, Tirano e Cittiglio.
La diocesi di Chitré comprende le province di Herrera e Los Santos, che insieme formano la Penisola di Azuero. La diocesi è stata eretta il 21 luglio 1962 con la bolla Danielis prophetia di papa Giovanni XXIII, ricavandone il territorio dall’arcidiocesi di Panama.
Dal 2013 è retta dal vescovo Rafael Valdivieso Miranda, quarto pastore della diocesi. La popolazione diocesana è stimata in circa 214mila abitanti.
A Chitré si trova la Cattedrale di San Giovanni Battista: la città conta poco più di 9mila abitanti, che però arrivano a circa 80mila contando l’intera area urbana.
Il territorio diocesano è diviso in quattro zone pastorali e conta 23 parrocchie: a loro il compito di accogliere i 20mila pellegrini. Per ora le famiglie hanno già reso disponibili 18.500 posti e i gruppi registrati sono una cinquantina, provenienti da 25 Paesi di varie parti del mondo. “Speriamo che anche la tua diocesi scelga di visitarci per poter condividere questa meravigliosa esperienza”, scrive suor Ester nel suo messaggio.
Con l’espressione Giorni nella diocesi (in spagnolo Días en la Diocesis, ovvero “DeD”) ci si riferisce alla settimana precedente alla Gmg e cioè quelli che vanno dal 16 al 20 gennaio 2019. Rispetto al calendario indicato nel sito ufficiale della Gmg (che fa iniziare i DeD il 17 gennaio), a Chitré si è preferito dare un giorno in più ai pellegrini, per arrivare con calma e sistemare prima di gettarsi nelle attività previste.
Alcuni gruppi hanno deciso di arrivare in terra panamense anche prima del 16 gennaio, organizzandosi in autonomia e coprendo di tasca propria le spese extra rispetto al pacchetto offerto dalla diocesi. “Anche pensando a questi gruppi – dice suor Ester – la diocesi metterà a disposizione alcune guide turistiche che potranno accompagnare i ragazzi in brevi visite, previo contatto e accordo con l’organizzazione”.
“Il nostro desiderio è che tutti i pellegrini che ci visiteranno possano essere accolti nelle famiglie e questa sarà la prima opzione di alloggio per tutti. Tuttavia abbiamo valutato altre opzioni possibili”, sottolinea la religiosa responsabile dell’organizzazione.
Ad esempio se un gruppo vorrà restare tutto unito nello stesso posto, verrà offerta una sistemazione nei locali della scuola più vicina alla parrocchia di riferimento. Ovviamente sempre in base a disponibilità e dimensioni dei gruppi da ospitare.
“È nostro vivo desiderio che i pellegrini che ci visiteranno conoscano la nostra cultura e la nostra vita di fede, convivendo alcuni giorni con le famiglie, le quali si stanno preparando con grande entusiasmo e affetto per farvi sperimentare tutto il calore dell’accoglienza della nostra gente”, sottolinea suor Ester.