“La proposta del nuovo assetto liturgico è fondata sulla dislocazione spaziale e sul potenziamento espressivo dell’azione rituale. Questo approccio non solo valorizza l’intero spazio della chiesa ma raccorda l’antico presbiterio, luogo memoriale caro alla comunità cristiana, con i nuovi elementi, creando una continuità spaziale simbolica. Le posizioni dei nuovi luoghi liturgici sono pensate per coinvolgere attivamente i fedeli nella celebrazione, orientare l’assemblea all’ascolto della Parola e raccoglierla attorno alla mensa dell’Eucaristia.
L’intervento artistico propone una reinterpretazione contemporanea dell’apparato decorativo della Collegiata. Le facce lapidee dei poli sono conformate artisticamente per esaltare la vibrazione luministica delle superfici della pietra di Saltrio rievocando le intonazioni cromatiche riemerse grazie ai recenti interventi di restauro della chiesa.”
(dalla relazione di progetto)
Nei giorni scorsi si è conclusa la valutazione degli elaborati finalisti pervenuti nell’ambito del concorso di idee avente come tema la progettazione dell’adeguamento liturgico della Collegiata di San Giovanni Battista in Morbegno, indetto con apposito bando nel mese di aprile dello scorso anno.
Vincitore è risultato il progetto del gruppo romano coordinato dall’architetto Sveva Di Martino e costituito dagli architetti Jacopo Benedetti, Marianna Corti e Claudia Verzani, da don Franco Magnani (esperto in liturgia), da Giovanni – detto Gianandrea – Gazzola (artista) e da don Umberto Bordoni (consulente).
A motivare la vincita sono stati: il carattere propositivo ed equilibrato con cui il nuovo assetto liturgico si integra con l’esistente, la capacità di valorizzare i Poli liturgici come veri e propri luoghi celebrativi, la riqualificazione del presbiterio antico che, con la collocazione del nuovo altare stabile, manterrà la sua storica centralità spaziale e liturgica. Di particolare pregio è stata valutata la scelta dei materiali locali e della loro lavorazione, frutto di un’artigianalità contemporanea, “ispirata alle immagini delle frequenze intangibili che esprimono la profondità e complessità del creato”.
È stato menzionato il progetto del gruppo del gruppo di lavoro coordinato dall’architetto Davide Marchetti e costituito da Marino Di Gregorio (esperto in liturgia) e Paul De Doss Moroder (artista).
I lavori della giuria hanno comportato una valutazione prima personale e poi collegiale dei progetti che erano stati selezionati nella precedente fase concorsuale: 22 idee progettuali pervenute in prima fase e 5 in seconda fase. Dopo un confronto accurato e un prolungato dibattito la giuria è giunta a determinare il progetto vincitore del concorso.
La conclusione del bando con la proclamazione del vincitore segna una importante tappa nel percorso di valorizzazione della Collegiata in atto.