Basilica del SS. Crocifisso, 21 marzo 2025

Anche nei momenti bui il Signore ci conduce al bene

L'omelia del Vescovo nella celebrazione con le Forze Armate

È un appuntamento che rinnoviamo ogni anno quello di ritrovarci qui, in tempo di Quaresima, in questo santuario, che custodisce il santo Crocifisso, simulacro tanto caro ai Comaschi, per prepararci a celebrare la Pasqua, che è la festa del dono di sé fatto da Gesù e costantemente rinnovato nella Eucaristia che celebriamo.

Tutti insieme vogliamo affermare con la nostra presenza di volerci unire al sacrificio di Cristo attraverso l’esercizio del nostro dovere quotidiano, che esige tanto impegno, fatica e donazione, al servizio del bene comune.

Abbiamo ascoltato nella prima lettura, dal libro della genesi, la vicenda di Giuseppe, il figlio prediletto di Giacobbe, quando i suoi fratelli, presi dall’invidia per il suo ruolo in famiglia e per i suoi sogni che egli ingenuamente racconta, hanno cercato di ucciderlo.

Attraverso questa storia possiamo intravvedere in lui, uomo giusto e condannato per invidia, la figura di Gesù, condannato ingiustamente per l’invidia dei sacerdoti, degli scribi e dei farisei, con la complicità dei romani e degli abitanti di Gerusalemme, come poi ricorda il vangelo di oggi.

Tra i fratelli di Giuseppe c’è un uomo giusto e timorato di Dio, Ruben, che propone che, invece di ucciderlo, sia venduto a mercanti che casualmente passavano da lì, per poi portarlo in Egitto come schiavo.

Dio scrive dritto sulle righe storte degli uomini. Come sappiamo dai capitoli seguenti, Giuseppe, per un disegno provvidenziale di Dio, giungerà a diventare viceré di Egitto e in seguito, a causa di una carestia, soccorrerà i suoi fratelli affamati e offrirà loro salvezza.

Riconosciamo la presenza del Signore nella nostra vita. Egli ci conduce al bene anche nei momenti bui e impegnativi che dobbiamo affrontare e confidiamo sempre nel suo amore.

Oscar card. Cantoni

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