Ringrazio per la loro presenza i responsabili delle varie Chiese Cristiane, intervenuti questa sera con i loro fedeli.
Pregare insieme è già offrire uno spettacolo di unità.
È un segno di stima e di fiducia fraterna, che ci porta a soffrire insieme per tanti motivi che ci addolorano. Insieme siamo solidali nella preghiera perché solo Dio può intervenire con la potenza del suo amore.
Due nazioni cristiane sono in guerra, ed è una guerra fratricida, che provoca lacerazioni. Non sarà facile arrivare a una riconciliazione. Temo che si succederanno parecchie generazioni. Ciò che mi scandalizza e mi preoccupa è che i giovani, compagni di studio, di lavoro e di gioco, che mai avrebbero pensato a una guerra nel cuore dell’Europa, si uccidono tra di loro con tanta violenza. Noi ne siamo rattristati e nello stesso tempo increduli di tanta ferocia.
In questi giorni il corpo di Cristo è lacerato nella Chiesa Cattolica e io ne provo profonda vergogna. Proprio all’interno della Chiesa sono emerse profonde lacerazioni, dovute soprattutto agli attacchi frontali contro il Papa.
Perciò più che pregare per le divisioni tra cristiani, dobbiamo invocare umilmente perdono per queste situazioni peccaminose che esistono dentro la Chiesa Cattolica e invocare aiuto e perdono dal Signore Gesù, Sposo della Chiesa.
Non veniamo mai meno al nostro impegno per essere tessitori di comunione, imparando a riconoscerci figli amati e preziosi, che imparano ad accettare gli altri, fratelli sorelle, diversi e complementari, uniti però da una stessa fede, ma anche chiamati a dare uno spettacolo di comunione, di unità e di pace.
Oscar card. Cantoni