PAROLA DI DIO
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 5,27-32)
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle
imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla
numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai
mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose
loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non
sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
PREGHIERA
Signore Gesù, dono del Padre al nostro cuore inquieto,
dammi occhi perché ti veda,
forza e coraggio perché ti segua,
e il tuo santo Spirito perché Ti ami.
Amen.
PENSIERO
Carissimi amici, ormai conoscete la mia vita qui in Perù, per cui ho
pensato di comunicarvi alcune riflessioni su situazioni nuove che sto
vivendo. Prima di tutto l’elezione di Papa Francesco: è stata una gioia
e un’emozione vedere come una persona di cui ho conosciuto l’operare, continua ad essere quello che io ho sempre stimato. Per me
esprime quella maniera di “essere Chiesa” che, partendo dall’Incarnazione, condivide la vita dell’uomo e tra gli uomini la vita dei più deboli. Attraverso il Vescovo Joaquin, ausiliare di Buenos Aires (amico mio
e di Don Renzo Scapolo), ho potuto conoscere e ammirare, non solo
le scelte evangeliche di Bergoglio, ma anche la sua fermezza, autorevolezza e chiarezza su questioni della vita della Chiesa e della realtà
che ci circonda. .
L’altro giorno mi è venuto questo pensiero: questo Papa è come un
“fidei donum” (dono della fede); porta nel cuore della Chiesa la “Sua”
esperienza di Chiesa nata in un contesto ed in un continente che è
stato ed è una “fucina” di fede; e questo lo propone a tutta la Chiesa.
Che bello!
La seconda novità è l’arrivo di due giovani ed entusiasti sacerdoti che
la Chiesa di Como ha inviato per condividere il cammino della Chiesa
di Carabayllo. Sono don Roberto e don Ivan. È un dono della fede, è
un dono di Dio. Stanno accompagnando con noi (don Savio ed io) la
gente di questa porzione di Chiesa di “oltre 60.000 persone”.
Stanno vedendo e valutando la nostra presenza in questi due anni e
mezzo; porteranno avanti con i doni che Dio ha dato a loro e l’entusiasmo che hanno, l’annuncio del Vangelo e la condivisione della vita
in un ambiente che ha bisogno di molta speranza e… anche questa è
una bella notizia!!! Logicamente (o no) arrivando loro ce ne andremo
noi!! La gente mi chiede: “Perché non puoi rimanere anche tu?” Non
ho ancora trovato la risposta che possa convincere… Comunque,
penso che tra un po’ di mesi, se Dio vuole, tornerò nella mia Valtellina!
Don Umberto Gosparini, già Fidei Donum in Perù. Anno 2013