“Si viaggia dal Madagascar di padre Pedro al Giappone di padre Tosolini, dalle favelas di Buenos Aires dove Papa Francesco era di casa al cuore piagato dell’Africa profonda, dove la violenza insensata contro i più piccoli non rimane l’ultima parola, perché donne come suor Rosemary sono capaci di accendere la speranza laddove l’inferno sembrerebbe aver trovato casa”. Lo scrive Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione, nella prefazione al libro di Monica Mondo “Dove solo l’anima arriva”, pubblicato dall’Editrice Missionaria Italiana e in libreria da domani.
La trasmissione televisiva
Nella prefazione, pubblicata sull’Osservatore Romano, Ruffini ricorda come il libro di Monica Mondo, che raccoglie alcune delle interviste realizzate per la trasmissione “Soul” di Tv2000, porti pure il lettore “spiritualmente davanti al muro che separa israeliani e palestinesi pregando con suor Donatella un rosario di lamentazione e speranza”, inoltrandosi “nel territorio della cultura con maestri del pensiero come José Tolentino Mendonça e Timothy Radcliffe”, scontrandosi “con la disumanizzante povertà del Sud Sudan di padre Moschetti”, unendosi “alla via crucis dei migranti del Messico di padre Rigoni” e imbattendosi “nell’indomabile speranza di suor Bertelli, una nuova madre per tanti bimbi disabili a Bangkok”.
La forza di Gesù
Questi incontri con i missionari, sottolinea il prefetto del Dicastero per la Comunicazione, dimostrano come in fondo il Vangelo continui a far “sempre notizia”: si tratta di storie di vita capaci di riaccendere “in noi la passione per il Vangelo”, perché le parole dei religiosi interpellati dall’autrice sono “vibranti di appassionata testimonianza e di carità instancabile”, in quanto pronunciate da “persone che hanno scommesso tutta la vita sulla forza debole di Gesù Cristo, una forza che cambia la vita di chi accetta di incontrarlo attraverso la debolezza del testimone”. Si tratta di “miracoli che ancora oggi il Vangelo sa causare, quei miracoli che i missionari e le missionarie incontrano negli angoli più sperduti della terra verificando ancora una volta che Dio ci precede sempre, che l’amore è più forte della paura e che la vita ha la meglio sulla morte”.