PAROLA DI DIO
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 2,13-25)
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti,
i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori
del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via
di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi
divorerà».
PENSIERO
Questo è l’unico episodio del Vangelo in cui Gesù oltre ad arrabbiarsi
reagisce duramente. È difficile interpretarlo e metterlo in relazione con il
resto del Vangelo, ci sorprende. L’occasione è lo sdegno per la mancanza
di rispetto di un luogo sacro.
Gesù vuole andare oltre a quello che i nostri occhi vedono e le nostre
orecchie sentono, ancora una volta desidera ribaltare il nostro punto di
vista e creare quel deserto, quel vuoto che ci permette di ascoltare con il cuore.
Gesù ci tende la mano quando dice: “distruggete questo tempio e in tre
giorni lo farò risorgere”. A questo punto cogliamo che il significato che
Gesù ci trasmette è un altro. Non sta parlando del tempio fatto di pietre,
ma del suo corpo e, indirettamente, del nostro corpo, anch’esso destinato alla resurrezione. Andando ancora oltre, si comprende che Gesù non
è indignato solo per il mercato che si svolge all’esterno del tempio, ma
anche perché la fede viene chiusa e relegata in un luogo specifico, quasi
non accompagnasse ogni momento della nostra vita.
Gesù quindi ci fa capire ancora una volta che Lui è venuto per tutti gli uomini, nessuno escluso, e che proprio perché siamo tempio dello spirito, dobbiamo apprezzare la possibilità di essere in dialogo con lo spirito
in ogni momento della nostra vita e ci esorta a non chiudere il nostro
essere cristiani in un tempio di pietre, perché solo lì, la nostra fede non
può vivere.
I discepoli capiranno solo dopo la resurrezione queste parole di Gesù.
Ancora una volta il Vangelo ci conferma che la Parola Viva è indispensabile. La Sua Parola vola in luoghi molto più alti di nostri pensieri (Le mie
vie non sono le vostre vie – Isaia).
Riflessione scritta dai coniugi Cinzia e Salvatore. Anno 2021
GESTO
In punta di piedi… fai ordine!
Nella parola di oggi vediamo Gesù arrabbiarsi molto, gli uomini del mercato non hanno avuto riguardo per il tempio.
Capita anche a noi di arrabbiarci quando sentiamo che qualcuno non ha
cura di noi o dei nostri sentimenti o delle cose che facciamo. Capita anche a noi di non accorgerci di star ferendo qualcuno.
Cosa possiamo fare? In questa settimana facciamo ordine nel nostro
cuore, per capire quali sono le priorità della nostra famiglia di cui aver
cura. Prendete il tempo che passate a tavola come importante, da vivere
senza distrazioni: apparecchiate con cura e allontanate i cellulari e tutte
quelle distrazioni che potrebbero distrarvi dal
tempo insieme.