«L’apertura temporanea di un dormitorio per persone senza dimora, nell’ambito del progetto “emergenza freddo”, nei locali dell’oratorio di San Rocco, è un’idea che da alcuni mesi abbiamo coltivato insieme con Caritas diocesana e Caritas cittadina, soprattutto dal momento in cui abbiamo saputo dell’impossibilità di utilizzare anche quest’anno gli spazi del Centro pastorale Cardinal Ferrari di Como, adibiti ogni inverno per lo stesso scopo. Ora questa idea è diventata realtà e mi piace ricordare, in queste ore, che il dormitorio è stato l’ultimo argomento di confronto con il nostro don Roberto Malgesini la domenica prima della sua uccisione, quando ci siamo trovati a pranzo. Insieme ci siamo confrontati proprio su questo progetto portato avanti dalla parrocchia e dalla Caritas, ed è stato molto utile ascoltare le sue idee e il suo parere in proposito. Mi viene spontaneo chiedere ora a don Roberto di continuare ad aiutarci dal cielo con la sua protezione anche in questo nuovo cammino per la nostra comunità». Con queste parole, don Gianluigi Bollini, parroco della comunità pastorale “Beato G. B. Scalabrini”, di cui fanno parte le parrocchie di San Bartolomeo e San Rocco, sottolinea l’importanza di questo nuovo luogo di accoglienza che ha aperto in questi giorni e sarà operativo fino alla fine di marzo. La parrocchia ha stipulato con la Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio un contratto di comodato d’uso gratuito per due anni consecutivi (ed eventualmente rinnovabili) dei locali dell’oratorio, la cui entrata è in via Regina Teodolinda a pochi passi dalla chiesa. Un operatore della Caritas diocesana è impegnato come custode e ogni sera sarà affiancato dai volontari per l’accoglienza, mentre uno si fermerà anche per la notte. La struttura, che accoglie soltanto uomini, è organizzata su due piani. Al primo, oltre al locale destinato alla prima accoglienza e alla registrazione, ci sono due stanze, rispettivamente con 3 e 4 posti letto; inoltre, una camera con il letto per il volontario di turno e una per un posto di emergenza. Al piano superiore troviamo la grande sala, organizzata con 16 letti, e una camera per l’operatore Caritas. Infine, oltre al bagno con 2 docce, 2 lavandini e 2 servizi igienici, è disponibile un piccolo locale magazzino e deposito temporaneo degli oggetti delle persone ospitate. Sono quindi complessivamente 24 posti letto disponibili, in locali riscaldati e ben organizzati anche in funzione di tutte le prescrizioni anti-Covid. Ricordiamo che, nell’ambito del progetto “Emergenza freddo” 2020-2021, al dormitorio di San Rocco è affiancata la struttura di via Borgovico, nell’ex caserma dei Carabinieri ora di proprietà dell’Amministrazione Provinciale – data in gestione dal Comune di Como ai Padri Somaschi – che ospita 38 senza dimora (di cui una decina donne). Ricordiamo che, ad entrambe le strutture, è possibile accedere attraverso “Porta Aperta”, che coordina i servizi per la grave marginalità della città. «Le opere di carità – afferma Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana di Como, che ha sostenuto il progetto con determinazione – sono il frutto della sensibilità e della capacità di accoglienza di una comunità cristiana. Una comunità che, quando serve – cioè compie un servizio – si apre inevitabilmente agli ultimi, a chi ha estremo bisogno di sentirsi parte attiva del genere umano. Mi piace ricordare che San Rocco è un luogo particolarmente significativo. È il luogo del martirio di don Roberto Malgesini, ma soprattutto della sua quotidiana e instancabile attività pastorale. Credo che la sua presenza, anche se non fisica, ci aiuterà a perseverare sulla strada giusta intrapresa. Ne sono convinto».
A cura della Caritas diocesana. Hanno collaborato di Claudio Berni e Michele Luppi (Il Settimanale #45)