PAROLA DI DIO
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,20-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se la vostra giustizia non
supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei
cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucci-
so dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira
con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice
al fratello: Stupido, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice:
Pazzo, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la
tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro
di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il
tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo
con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario
non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in
prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato
fino all’ultimo spicciolo!».
PREGHIERA
Dio Onnipotente, ricco di misericordia,
allarga la misura della mia giustizia.
Davanti al baccano degli avidi, al silenzio degli onesti,
alle lacrime dei poveri, muovi il mio cuore;
tu che mi hai rivestito del tuo perdono,
permetti che la mia offerta salga pura,
alleggerita dal rancore verso il fratello,
libera dalla presunzione di essere sempre nel giusto.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
PENSIERO
È ripugnante la disuguaglianza sociale. È offesa alla dignità uma-
na. Non si può accettare che “Fu sempre così e non cambierà”, ci
deve essere indignazione collettiva di fronte a corruzione e ingiu-
stizie. Nessuno sceglie la povertà. Ogni povero è vittima involon-
taria di relazioni ingiuste. La povertà deriva da leggi e strutture
ingiuste. Sono queste che bisogna cambiare. Essere cristiano oggi
esige di mantenere viva l’indignazione e impegnarsi a favore di
cambiamenti che facciano cessare la marginalizzazione. Mai ac-
cettare la disuguaglianza così tanto naturale nel nostro mondo
come lo sono il giorno e la notte. Non è facile gustare dell’odore
della povera gente, riunirsi con i poveri, apprendere il loro lin-
guaggio. È anche per questo che già da molti anni i comboniani in
Brasile Nord-Est hanno scelto le “periferie”, dove vivono ammucchiati quanti fuggono dalla povertà della campagna, dimenticata
dai governanti, per vivere nella miseria urbana, dove spesso scor-
re a cielo aperto la fogna. “La santità oggi non è possibile senza un
impegno con la giustizia, senza solidarietà con gli oppressi!” è
questo il grido del sinodo dei Vescovi brasiliani.
Il Vangelo è chiaro, usa verbi molto dinamici: crescere, fiorire, dare
frutti. L’arcivescovo di Honduras disse al Congresso Missionario
Americano in Guatemala (nel 2004): «Vediamo parrocchie che di-
ventano grandi parcheggi. Il cristiano parcheggiato non ha senso. Il
cristiano deve sempre cercare di scoprire mezzi per evangelizzare!»
Padre Candido Poli, missionario Comboniano. Anno 2006