Celebriamo oggi insieme la festa della presentazione del Signore al tempio. Il Messia promesso da secoli e tanto atteso, si presenta al suo popolo nelle sembianze di un bambino. Solo Dio che è grande può farsi piccolo.
È il Signore Gesù che, ancora bambino, viene condotto da Maria e Giuseppe nel tempio di Gerusalemme e qui viene profeticamente riconosciuto come la luce delle genti da Simeone ed Anna.
Si tratta di due persone anziane, molto semplici, ma illuminate dalla grazia, due grandi oranti, dagli occhi penetranti, i quali attendevano ardentemente nella fede l’avvento del Messia ed ora la loro lunga e paziente attesa è pienamente appagata. Quale grande gioia e piena consolazione!
Questa festa dell’incontro, così è denominata dalla Chiesa di Oriente, si coniuga felicemente con la visita pastorale che stiamo realizzando in questo vicariato.
Dio viene di nuovo incontro al suo popolo, anche oggi è pieno di sollecitudine perché sia testimone di luce nell’ambiente in cui vive, se ne prende cura, lo rinnova, lo incoraggia, soprattutto perché sia lui stesso segno efficace e duraturo della luce sfolgorante del Cristo risorto, che risplende nel mondo e nella storia.
Come il santo vecchio Simeone e la profetessa Anna, riconosciamo il Dio che viene a noi anche oggi attraverso i suoi pastori, senza forme straordinarie, ma dentro la normalità della esistenza quotidiana perché sappiamo farci servi dell’umanità, che tanto soffre di solitudine e di tanta indifferenza.
Questi giorni vissuti insieme possano aver rischiarato e confermato il cammino di fede che, come popolo santo di Dio, state percorrendo sui sentieri della storia.
Siate il “buon profumo” di Cristo con scelte di vita personali, familiari e comunitarie che offrano una testimonianza di vera vita evangelica, che commuove e che conquista, che affascina.
Ho sperimentato in questi giorni tanti segni di carità nel vostro ambiente, tante scelte di solidarietà e di vicinanza, altre se ne possono aggiungere in un futuro non lontano.
Questo è il nostro compito. Offrire senza ostentazione, in tutta semplicità, la luce di Cristo al nostro mondo, molto spesso privo di luce, ma tanto assetato, che invoca l’avvento di una cultura di pace, di fraternità e di vera giustizia. Noi abbiamo il compito di trasmettere questa luce di Cristo, frutto della sua risurrezione, con molta umiltà, ma con decise e consapevoli scelte di novità evangelica.
Con queste proposte di vita nuova anche i giovani possono e vogliono sentirsi partecipi e pienamente coinvolti.
L’Eucaristia, il pane dei forti, che ogni domenica celebriamo, ci dia il coraggio di osare nuove forme di presenza evangelica a beneficio del bene comune.
Oscar card. Cantoni