Carissimi fedeli delle parrocchie della Bregaglia italiana: Borgonuovo, Prosto, Santa Croce e Villa di Chiavenna (e voi parrocchiani di Grosotto, che avete accompagnato don Romano): pace e gioia a tutti voi.
Oggi vi viene presentato dal vescovo, come nuovo parroco, don Romano Pologna, con il compito di guida delle comunità cristiane locali, per un progetto già iniziato da qualche anno e ora completato, aggiungendo alle parrocchie già avviate in comunità pastorali anche quella di Villa di Chiavenna. Nessuna parrocchia rimarrà priva dei servizi essenziali, ma la risposta ad altre attività, quali ad esempio l’animazione della Caritas, la formazione dei catechisti, la catechesi dei giovani, saranno condotte insieme sul territorio più vasto, in un cammino di collaborazione e di corresponsabilità, nel vostro vicariato. È un momento molto importante questo, che vi aiuta ad entrare in una prospettiva promettente, ossia quella di sperimentare tra parrocchie diverse un unico sentire di Chiesa, che permette di vivere coinvolti in un’unica chiamata: quella di essere “testimoni e annunciatori della Misericordia di Dio”. Si tratta di un compito impegnativo, ma esaltante, perché favorisce un mutuo scambio di doni tra le diverse comunità parrocchiali, che si sentono responsabili le une delle altre, chiamate ad essere un solo corpo in Cristo Gesù, unico Capo.
Un tempo, voi lo sapete bene, la vita della Chiesa si svolgeva sotto il campanile della propria parrocchia, vivendo essa in modo autosufficiente. Questo tempo è finito, piaccia o no! Non si tratta ora di accorpare le parrocchie in una sola più ampia e articolata, ma di mettere le parrocchie “in rete”, in uno slancio di pastorale di insieme. Perciò è necessario imparare a poco a poco uno stile nuovo, uno stile diverso, che può rivelarsi fecondo. È l’arte mai compiuta di utilizzare le attuali sfide trasformandole in opportunità. È vero: mancano i sacerdoti, ma questa situazione deficitaria può diventare una occasione di maggior coinvolgimento dei laici, non per sostituirsi al ministero specifico, proprio dei sacerdoti, ma assumendo i compiti e le responsabilità dei fedeli laici, in diversi settori, a partire dal consiglio pastorale e dal gruppo che si interessa dell’economia, fino a quanti si occupano dei ragazzi e delle loro famiglie per il cammino catechistico, da quanti collaborano nell’animazione liturgica, da coloro che si prendono cura degli ammalati, degli anziani, dei poveri. È importante che tutti si sentano corresponsabili, senza delegare il tutto esclusivamente a qualcuno in particolare.
C’è poi un impegno che qualifica la presenza dei cristiani sul territorio. Alludo alla testimonianza e al servizio che come discepoli del Signore potete svolgere nel vostro ambiente di vita, occupandovi della promozione e la difesa della vita, sentendovi vicini alle diverse situazioni di marginalità, interessandovi della politica, a servizio del bene comune, prendendovi cura dei poveri e dei feriti della vita, che anche qui non mancano. Si sente, d’altra parte, la necessità di uno stretto e costante collegamento con la pastorale vicariale, che ha come centro propulsore Chiavenna, come anche di potersi avvalere degli strumenti pastorali offerti dalla Chiesa diocesana. Si possono utilizzare le diverse offerte pastorali che vengono proposte nel vicariato, attività che difficilmente potrebbero attuarsi qui da voi, anche per una oggettiva mancanza numerica, per una reale impossibilità di attuare nelle singole parrocchie certe proposte pastorali. Attenzione, quindi, a non ripiegarvi voi stessi, ma a tenervi aperti a tutte le possibilità che la Chiesa vi propone.
Don Romano entra in questa Comunità pastorale con questa precisa consapevolezza. Sarà aiutato stabilmente da un altro sacerdote collaboratore, che già ben conoscono quelli di Villa, perché finora si è impegnato soprattutto in quella Comunità. Altri sacerdoti si potranno aggiungere per momenti particolari, per esempio i padri Guanelliani, imitando la presenza del santo don Luigi Guanella in questo territorio, essendo stato parroco prima di Prosto, nel 1866, e quindi a Savogno dal 1867 al 1875, allora parrocchia. Caro don Romano: inizia con fede il tuo nuovo ministero. Conta sulla mia vicinanza e su quella di tutti i Confratelli sacerdoti e religiosi presenti nel Vicariato e accogli volentieri la benedizione del Signore.