Carissimi fedeli e persone tutte di buona volontà della Diocesi di Como, ho avuto modo di incontrare, in questi mesi, tante realtà che si occupano di solidarietà in Diocesi e ringrazio il Signore per le numerose persone, comunità parrocchiali e di vita consacrata che danno una forte testimonianza di misericordia verso i più bisognosi. Purtroppo mi accorgo che la cultura dello scarto e l’indifferenza verso chi è più povero sono aspetti in notevole crescita e non possono essere sottovalutati.
Tra le varie forme di povertà, oggi ci interpella con forza il dramma dei migranti, che si somma a quello già presente dei senza fissa dimora e alla altre miserie che abitano il nostro territorio. Siamo sempre più in un contesto multiculturale e questi arrivi ci interpellano. Attualmente sono più di 2500 i migranti accolti e coordinati dalla Caritas sia nel Comasco, che in Valtellina o nelle Valli Varesine. Sta a noi riuscire a trasformarli in una vera ricchezza e in una realtà opportunità, cogliendo le occasioni che il Signore offre nei passaggi, nelle presenze, nei servizi che suscita tra noi: possono essere uno strumento per fare delle nostre comunità, dei nostri paesi e delle nostre città un luogo fraterno di accoglienza e di solidarietà, per prendersi cura del prossimo e testimoniare così concretamente l’amore di Dio.
Chiediamoci tutti insieme se, come comunità cristiana, stiamo facendo tutto il possibile per i fratelli più poveri, se come parrocchie, famiglie o singoli, abbiamo spazi, tempo o risorse ancora disponibili, senza girarci con troppa facilità dall’altra parte, per non commettere un ulteriore peccato sociale. Varie comunità già si stanno interrogando e stanno assumendo ulteriori responsabilità. Potrebbero essere molte di più. Non rallentiamo lo Spirito che soffia tra noi e ci propone di affrontare con coraggio le nuove sfide che ci attendono come annunciatori e testimoni della misericordia del Padre, accanto ad ogni fratello o sorella che soffre, in ogni ambiente di vita.
Ringrazio Caritas e Migrantes per l’impegno profuso e anche per l’azione di denuncia riguardo ad alcune situazioni che, a diversi livelli, sono segnalate di discriminazione, di sfruttamento e di ingiustizia. Propongo a tutti di condividere la loro azione di coordinamento e rimando alle “linee guida della Diocesi”, alla “Carta dell’accoglienza”, che trovate nella sezione Accoglienza Profughi del sito della Caritas perché possiamo trovare ulteriori strumenti e aiuti efficaci nell’armonia di un comune cammino ecclesiale.
Affidando tutti alla benedizione del Padre, vi saluto cordialmente
Oscar Cantoni
Vescovo di Como
29/06/2017