Cattedrale di Como, 8 giugno 2024

“Continua a parlare e non tacere, perché io sono con te”

L'omelia del Vescovo per l'ordinazione presbiterale

Cari fratelli e sorelle,

abbiamo ascoltato i nomi dei cinque diaconi, che stanno per essere ordinati presbiteri. Ognuno con una storia particolare, con età e fisionomie spirituali diverse, con un cammino vocazionale che ogni volta è stato unico. Tutti sono ben consapevoli della grandezza del dono che il Signore concede loro e alla nostra Comunità, e insieme, sono pronti per una generosa e coraggiosa risposta.

Come sapete, quattro di questi giovani diaconi, don Luca Albertoli, don Francesco Bernasconi, don Alex Di Biase, don Pietro Grandi, saranno ordinati a servizio della nostra Chiesa di Como, il quinto, don David Caruana, nativo di Colico e membro della Operazione Mato Grosso per la diocesi di Huari in Perù, di cui abbiamo la gioia della presenza dell’amministratore Apostolico, Giorgio Barbetta, anche egli nativo della nostra diocesi, perché di Berbenno in Valtellina, che accolgo e saluto fraternamente.

Eccoli questi nostri cinque giovani diaconi. Sono nostri figli, nostri amici, vostri compagni di scuola, colleghi di lavoro, di vita associativa, che hanno vissuto con voi nel tempo molte esperienze di vita. Provengono dalle nostre famiglie, da cui hanno attinto una linea educativa che li ha condotti a intendere la vita secondo certi criteri, quelli evangelici. Hanno frequentato le nostre parrocchie e i diversi gruppi giovanili, che si confermano ancora un vivaio di vocazioni.

Sono stati educati alla vita cristiana, sono stati accompagnati in un cammino di discernimento vocazionale per prendere una decisione che li avrebbe impegnati tutta la vita, sono stati avviati ai diversi ministeri mediante una seria preparazione teologica dai formatori del nostro Seminario.

Si tratta di giovani che hanno avuto modo di assaporare il clima spirituale, pastorale e missionario della nostra Chiesa di Como, nelle nostre comunità, formate da tanti cristiani, uomini e donne, innamorati di Gesù e appassionati del popolo di Dio.

Fortunatamente possiamo registrare ancora tra noi un buon numero di credenti credibili, di tutte le età e condizioni sociali, che si riconoscono discepoli del Signore ed amano servire questa nostra Chiesa, mettendo a disposizione i loro doni e il loro tempo a servizio di tutti. Possiamo dunque riferire a noi stessi ciò che nella lettura degli Atti degli Apostoli il Signore risorto, apparso in visione a Paolo, gli ha confidato: “io ho un popolo numeroso in questa città”.

Il presbiterio diocesano, infine, è pronto ad ammetterli come fratelli ed amici per avviare insieme una storia di sinodalità, con tanta fiducia e in spirito di leale collaborazione, intraprendendo uno straordinario lavoro di squadra.

Ora noi siamo qui, pieni di stupore, di meraviglia, di gratitudine, di consolazione per il dono di questi nuovi presbiteri che Dio oggi concede alla nostra Chiesa di Como, e nello stesso tempo ci sentiamo rafforzati dalla gioia, dalla freschezza e dall’ entusiasmo che questi giovani ordinandi riescono a trasmetterci e ci permettono di condividere.

So bene che molti dei presenti in questa assemblea, soprattutto giovani, potrebbero domandarsi se questi sono ben consapevoli dell’atto che stanno compiendo, se conoscono e soppesano le responsabilità che si assumono. Molti si stupiranno anche per la loro scelta coraggiosa perché definitiva, visto il clima in cui spesso oggi si cerca di rimandare a un tempo indeterminato le decisioni fondamentali della vita, mantenendo e rafforzando le proprie insicurezze.

Sono sicuro di interpretare l’ammirazione di tutti voi riconoscendo che questi nostri cinque fratelli confidano non tanto in loro stessi e nelle loro possibilità operative, ma contano sulla forza operosa dello Spirito Santo, che manterrà viva in essi l’unzione crismale che stanno per ricevere.

Il santo Olio, consacrato lo scorso Giovedì Santo, proprio qui in cattedrale, li accompagnerà lungo tutto il corso della loro esistenza, mantenendoli sempre giovani, nonostante l’accrescere della età, e genererà continuamente in loro quella “santa ebbrezza” che permetterà loro di seguire l’invito che il Signore risorto rivolse all’apostolo Paolo, ossia di “non avere paura, ma di continuare a parlare e non tacere perché io sono con te”.

Interpreto in queste parole il desiderio costante, appassionato e sempre di nuovo rinnovato per l’evangelizzazione, ossia l ‘ardente impegno di raggiungere nei tempi, nei modi e nei linguaggi appropriati le tante persone che hanno fame e sete di verità, a cui rivelare le ricchezze del vangelo, perché possano aderire a Cristo, Salvatore dell’uomo, Colui che assicura pienezza di vita.

Carissimi fratelli che state per essere ordinati presbiteri, vi auguro di sperimentare sempre la stessa compassione di Gesù per le persone stanche e sfinite di tutte le età e situazioni di vita, in modo particolare dei giovani che incontrerete nel vostro ministero. Hanno tanto bisogno di vicinanza, di compassione e di tenerezza, quella stessa che Gesù usa continuamente nei confronti di ciascuno, e che ha suscitato in voi il desiderio vivo di appartenergli totalmente e di seguirlo servendo il suo popolo.

Non dimenticate che la Chiesa deve essere il luogo della misericordia gratuita, dove tutti possono sentirsi accolti, amati, perdonati e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo (EG 114).

Un ultimo consiglio: quanto più aumenta il peso delle responsabilità pastorali, tanto più deve allungarsi il tempo della vostra preghiera, che accompagni e sostenga il vostro generoso impegno. Conquistate le anime attraverso la vostra personale santità, prima ancora di convincerle con il vostro insegnamento.

Oscar card. Cantoni

 

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