Sono lieto di accogliervi nella nostra Cattedrale in occasione di questo convegno delle corali, provenienti da tutta la nostra diocesi.
Con la vostra presenza, con le vostre voci possiamo elevare insieme un inno di grazie alla Santa Trinità misericordia, un inno di lode e di ringraziamento: tutto questo all’interno della Eucaristia che stiamo celebrando.
Il Cristo Signore, assiso alla destra del Padre, colui che ci permette di sperimentare Dio vicino a noi, come è ricordato nella prima lettura, ci associa a se’ nel suo atto supremo di amore e di offerta e noi ci uniamo a lui, con l’aiuto dello Spirito Santo, così da poter acclamare, da veri figli amati: “abba’, Padre”, come ci ha ricordato il Vangelo di oggi.
È questa la certezza consolante di cui abbiamo bisogno per poter vivere sempre come veri figli di Dio.
Voi vi unite con le vostre voci alla lode di tutta la Chiesa, ma il vostro canto sia espressione del vostro cuore.
Un cuore riconciliato, un cuore che si prende cura delle ferite dei fratelli, un cuore che esprime una profonda pace.
Il canto è l’espressione della nostra fede. Con essa eleviamo a Dio un inno di grazie che non è solo frutto delle nostre labbra, ma di ciò che di più profondo sperimentiamo, di ciò che ci coinvolge dal di dentro.
È la gioia di sentirci figli, teneramente amati da Dio Padre.
È la gioia di sentirci veri fratelli in umanità di Gesù, rivelazione vera e piena del volto di Dio, e quindi diventati fratelli tra di noi, senza distinzione alcuna.
È la gioia di sentirci guidati, animati dallo Spirito santo, che ci rende nuove creature, testimoni delle meraviglie di Dio dentro la nostra storia, fatta di tanti gesti semplici, perché quotidiani.
Il ministero del canto che voi svolgete nelle vostre parrocchie è un servizio prezioso, attraverso cui animare l’assemblea liturgica e coinvolgerla, fino a sperimentare di essere un cuore solo e un’anima sola, un’ unica famiglia, che insieme rende grazie a Dio. La nostra unità deve essere immagine-specchio sulla terra di ciò che è in cielo la Trinità misericordia.
Non è l’esecuzione tecnicamente perfetta che rende bella e gradevole la liturgia, ma quando si è coscienti di collaborare, attraverso la gioia del canto, nella costruzione di una Comunità che si adopera per fare della domenica il giorno del Signore e il giorno della comunità cristiana, e inoltre fa della Eucaristia il momento centrale della vita di una Comunità, che riconosce nella Eucaristia il proprio tesoro più grande.
Vi auguro che attraverso il canto possiate sperimentare una vera armonia del cuore, così da affrontare con letizia anche i momenti impegnativi della vita. Colui che vi dona attraverso il canto la sua gioia, vi colmi di ogni bene, così che tutta la vostra vita sia una continua benedizione.