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Con questa solenne liturgia siamo invitati a introdurci nella Settimana Santa, da vivere come discepoli che vogliono seguire il loro maestro condividendo da vicino i suoi stessi sentimenti.
Vorrei suggerire tre modalità per seguire il dramma della passione, morte e risurrezione del Signore, e vivere così intensamente il Mistero pasquale.
La prima via è quella di meditare la passione del Signore tappa per tappa, partecipando affettivamente alla sofferenza di Gesù. Con la descrizione della Via Crucis dei vangeli possiamo unirci intimamente a Gesù condividendo le sofferenze così come Egli le ha vissute, attraverso gli uomini che le hanno storicamente provocate. É la linea storico affettiva, dentro la quale prevale la compassione. Potremo così immedesimarci nelle singole scene, cercando di cogliere il messaggio per l’oggi.
È possibile anche una seconda modalità per riflettere sul Mistero della passione del Signore. Quella sottolineata soprattutto dall’apostolo Paolo. Egli ci suggerisce di riferire a noi stessi ogni gesto di Gesù. Possiamo pregare così: “Tu, Signore, ti doni per me”. “Tu, Signore, soffri per me”. “A me riveli il tuo perdono, mentre io mi scopro peccatore perdonato”.
Gesù tu che mi ami, insegnami ad amare come te. Gesù tu che mi perdoni, insegnami a perdonare come te. Davanti al riconoscimento del nostro peccato perdonato, ne deriva la gratitudine.
Una terza via di contemplazione ci aiuta a riconoscere la Trinità stessa all’opera dentro la passione del Figlio di Dio. Qui emerge l’immagine di Dio che cerca i deboli e per questo si fa debole. Il Padre consegna il Figlio abbandonato nelle mani degli uomini. Il Figlio che dalla croce consegna agli uomini lo Spirito santo. È la linea di adorazione.
Ciascuno utilizzi una di queste vie per entrare intimamente in comunione con Cristo, che ci ha amato e ha dato tutto sé stesso per noi.
Oscar card. Cantoni