È venuta l’ora, anche per don Lodovico, di passare da questo mondo al Padre e noi vogliamo accompagnarlo con la nostra preghiera nel santo viaggio, mentre lo affidiamo agli Angeli e ai Santi perché lo presentino al trono dell’Altissimo.
E ‘un compito che svolgiamo come Comunità cristiana, assieme ai confratelli del Presbiterio diocesano, ma soprattutto con voi, membri di questa famiglia parrocchiale di Cunardo, di cui don Lodovico fu parroco per molti anni.
È per un dovere di riconoscenza e di gratitudine, oltre che di affetto, che il popolo santo di Dio sostenga questo nostro fratello per il bene che egli ha seminato nel corso del suo lungo ministero, per l’impegno pastorale con cui egli ha accompagnato nella vita di fede tante persone, per la dedizione profusa a promozione di questa Comunità, come pure di quelle precedenti, da quando fu ordinato presbitero nel 1956: prima a Mandello, e, successivamente a Como s. Agata.
La nostra dimora terrena, come abbiamo ascoltato nella prima lettura, è paragonata a una tenda. Strumento che esprime bene la provvisorietà della nostra vita terrena. La tenda, infatti, può essere facilmente arrotolata, trasportata ed impiantata altrove.
Siamo dei pellegrini sempre in cammino, protesi verso la patria del cielo, dentro il succedersi di avvenimenti, persone che vivono giorno per giorno nell’impegno di essere graditi a Dio attraverso opere conformi alla sua volontà.
Finché abitiamo nel corpo “camminiamo nella fede e non nella visione“, ci ha ricordato ancora la lettera di Pietro. È la fede in Dio, infatti, che permette a ciascuno di noi di avanzare in questa vita tra i momenti di consolazione e in quelli di desolazione, che non sono risparmiati a nessuno.
Siamo sorretti, però, dalla certezza che il Signore Gesù è vivo in mezzo a noi e ci permette di dare un senso preciso a ogni momento della nostra vita. Essa si compie alla luce della Parola di Dio, che illumina e rischiara tutta la nostra esistenza e in particolare le nostre scelte di vita giornaliere.
Il nostro compito, prima di passare dalla fede alla visione, consiste proprio nel vivere la nostra esistenza alla luce della volontà di Dio, con la stessa fiducia con cui Gesù Cristo, nella sua vita terrena, si è affidato al Padre suo, fino a salire sulla croce e donare la vita.
Egli ha promesso a chi crede in Lui, ossia lo segue con una vita secondo il suo Vangelo, come ascoltato nel brano del vangelo di Giovanni, di aiutarlo a conseguire una vita in pienezza, frutto di un amore che non si esaurisce, che non avrà mai fine.
Ciò significa che, alla fine della vita, raccoglieremo nella misura in cui avremo amato, una volta che saranno purificate le storture peccaminose, che ci hanno fatto rallentare il passo e reso meno limpido il nostro impegno di servizio e di amore. L’ultimo esame, quindi, sarà solo sull’amore.
Il Signore, che è un giudice misericordioso, accolga nella pace del Regno del Padre suo il nostro don Lodovico, porti a compimento tutto il bene che egli nella sua vita terrena ha generosamente maturato, le sofferenze che ha subìto e che ha portato con paziente amore, e gli doni in premio la vita eterna.
Oscar card. Cantoni