Esequie di don Silverio Raschetti

Chiesa della Beata Vergine del Rosario, 7 ottobre 2024

La Madonna del Rosario, proprio nel giorno della festa a lei dedicata, accoglie le spoglie mortali di don Silverio, che fu parroco per ben ventinove anni, in questa chiesa a lei dedicata. Una felice coincidenza direbbe qualcuno, piuttosto una occasione favorevole per ricordarci che tutto è racchiuso in un piano amoroso, anche se misterioso di Dio, così che noi non siamo in mano né al caso, né a una sorte oscura.

Don Silverio è sicuramente felice di ritornare oggi qui, in mezzo alla sua gente, che egli ha teneramente accolto e servito con grande amabilità, dimensione che lo ha sempre caratterizzato.

La numerosa presenza di persone accorse oggi qui per pregare e dare a don Silverio un estremo saluto, mentre lo affidiamo alla misericordia del Padre, documenta e testimonianza di quanta stima e affetto sia circondato, nonostante siano passati vari anni da quando don Silverio ha lasciato questa comunità parrocchiale.

Il santo popolo di Dio ha un fiuto speciale per individuare i pastori che assomigliano a Gesù, supremo pastore, il quale ha dato la vita per le sue pecorelle.

Don Silverio ha amato tanto con cuore di padre, disposto a trovate ad ogni costo il bene, così da riconoscerlo in tutti e in ciascuno in particolare.

“Siate sempre lieti”, è l’invito che s. Paolo ci ha rivolto nella prima lettura. La letizia e la gioia furono caratteristiche permanenti sul volto di don Silverio, frutto di un cuore semplice, ma ardente.

La gioia, dono dello Spirito santo, unita al dono di sé, sono la prova inequivocabile che testimonia la sua presenza efficace dentro il ministero di questo nostro pastore, che si è sempre prodigato per il bene di tutti, dei poveri in particolare, mediante un impegno che non conosceva orari e che escludeva ogni segno di fatica.

Ricordo don Silverio negli anni in cui ha vissuto con me in seminario quale educatore dei ragazzi delle scuole medie. Era pronto a qualsiasi evenienza, sempre con il sorriso sulle labbra e positivo nei giudizi, disposto a tutti i ministeri, anche i più umili.

Servo dei fratelli, non ha mai cercato i primi posti, né ambito riconoscimenti particolari. Sapeva ridere di sé e riconoscere anche i suoi lati deboli, senza occultarli. Per questo si è attirato la stima e la confidenza di tante persone.

Gli ultimi anni trascorsi a Como, ospite nella casa di riposo dei padri Guanelliani, che ringrazio di cuore per il loro servizio di accoglienza, svolse ancora un ministero speciale: quello della preghiera, unito all’offerta delle sue sofferenze, che don Silverio attraversò tuttavia senza perdere mai la serenità e la confidenza filiale in Dio.

Cristo crocifisso e risorto, primizia di coloro che lo seguono, lo accolga nella casa del Padre e da lì don Silverio continui a benedire questa nostra Chiesa perché si mantenga sempre casa accogliente e benevola verso tutti, senza respingere nessuno, così come egli ha testimoniato nel corso del suo lungo ministero.

Oscar card. Cantoni

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