Come figli che si stringono attorno alla madre nei momenti di smarrimento e di dolore, cosi anche noi questa sera siamo accorsi nella nostra cattedrale per vivere un forte momento di unità con Maria, la madre della misericordia e la regina della pace.
A lei vogliamo ricorrere perché interceda presso la santissima Trinità misericordia a favore del popolo ucraino, doni saggezza ai governanti, consolazione a quanti in questo momento stanno soffrendo. Due nazioni cristiane si contrappongono e sono in guerra: una vera follia, che desta una crescente preoccupazione a livello internazionale.
Attraverso il servizio streaming del Settimanale o della Cattedrale sono uniti a noi e pregheranno con noi anche molti fratelli e sorelle, distribuiti lungo la nostra diocesi, che accogliamo e salutiamo volentieri.
Ci sentiamo un cuor solo nel ricorrere alla Madre comune perché intervenga a favore dei suoi figli e delle sue figlie che in Ucraina soffrono in questi giorni per la guerra, ma anche volga il suo sguardo pietoso ai popoli della Russia e ai loro governanti.
Sono presenti tra noi alcuni nostri fratelli e sorelle ucraini, ospiti nel nostro territorio, che tanto bene realizzano soprattutto nel servizio ai nostri anziani e alle loro famiglie. Ad essi esprimiamo la nostra sincera vicinanza, soprattutto pensando alla loro intensa preoccupazione per i familiari rimasti in Ucraina.
Abbiamo la presenza di P. NICOLA e di P.STEPHAN, entrambi impegnati come collaboratori ad Albate Muggio’, dediti soprattutto alla cura dei cristiani ucraini presenti sul nostro ambiente di vita per motivi di lavoro.
In comunione con tutte le Chiese diffuse nel mondo, riunite con i loro pastori, su invito del Papa, preghiamo ardentemente per la conversione dei cuori, cominciando da noi stessi, e per il dono della pace.
Papa Francesco, nella sua enciclica “Fratelli tutti”, ci ricordava già nel 2020 che “c’ è chi cerca soluzioni nella guerra, che spesso si nutre del pervertimento delle relazioni, di ambizioni egemoniche, di abusi di potere, di paura dell’altro e della diversità vista come ostacolo. La guerra non è un fantasma del passato, ma è diventata una minaccia costante. Il mondo sta trovando sempre più difficoltà nel lento cammino della pace che aveva intrapreso e che cominciava a dare alcuni frutti” (256)
A distanza di alcuni anni, queste espressioni sono oggi una triste realtà, per la quale abbiamo bisogno tutti di un reale ritorno a Dio, che ci riconcilia attraverso la mediazione di Cristo, nostro signore.
Maria accompagni il nostro cammino e interceda per noi.
+ Vescovo Oscar
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