In una delle mie prime uscite come cardinale, incontro, saluto e ringrazio della loro presenza le autorità civili e militari della Valtellina e della Valchiavenna, che hanno voluto raccogliersi qui, in questo santuario, nella giornata del malato, per esprimermi, a nome di tutta la società civile, il loro ossequio e gli auguri di tutta la popolazione, che si vanta di avere un cardinale, figlio della propria stirpe.
Sono onorato di accogliere innanzitutto il Ministro dello sviluppo economico, on. Giancarlo Giorgetti, il Prefetto di Sondrio dr. Roberto Bolognesi, il Sig. Questore dott. Angelo Giuseppe Re, il Presidente della Provincia Elio Moretti, tutte le Autorità militari e i signori sindaci, a cominciare dal sindaco di Tirano, che mi ha accolto a nome di tutti gli altri, dott. Franco Spada.
Ringrazio in particolare quanti mi hanno accompagnato a Roma il 27 agosto scorso ed hanno assistito al Concistoro indetto da papa Francesco, durante il quale ha creato 20 nuovi cardinali, provenienti da ogni parte del mondo, tra cui anche me.
Voi rappresentate la popolazione delle Valli, persone piene di iniziativa e di creatività. Anch’io provengo, come ho accennato, dalla Valtellina, dal momento che i miei avi sono discesi, nella prima metà del secolo scorso, sul lago di Como, provenienti da Trepalle.
So per esperienza provata che i Valtellinesi e Valchiavennaschi sono gente laboriosa, che sa affrontare ogni avversità con grande coraggio e fermezza. Persone che utilizzano la situazione odierna come una sfida per esprimere al meglio il loro carattere forte e tenace.
Sono persone eredi di una cultura che ha saputo coltivare e manifestare anche una grande fede nel Signore, con una religiosità schietta e vivace. Si dice che in Valtellina, da ogni parte ci si trovi, si possano intravvedere almeno 7 campanili, segno di una religiosità che non è sopita, solo deve essere capace di adeguarsi all’attuale situazione.
Come ho accennato nell’incontro a Como con i rappresentanti della società civile, il giorno di s. Abbondio, il 31 agosto scorso, auguro a ciascuno di voi di essere degno delle responsabilità che un impegno pubblico comporta.
Non viviamo in una situazione facile, anzi molto complessa, dove l’interesse che deve prevalere è quello comune e non di parte, dal momento che tutti siamo responsabili gli uni degli altri e ci si salva insieme, mentre a ciascuno è riservata la sua parte, che deve essere espressione di grande generosità e competenza.
Tanti auguri a tutti voi e buon lavoro.
Oscar Card. Cantoni